Domenica 27 maggio, in occasione della festa patronale del Santissimo Salvatore, alla presenza dell'arcivescovo di Sant’Angelo dei Lombardi Pasquale Cascio, si...
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La brillante attività di recupero scaturisce da approfondimenti investigativi condotti nell’ambito di due distinte indagini del Nucleo TPC di Napoli, coordinate rispettivamente dalla Procura della Repubblica di Napoli – VII Sezione – Reati contro il Patrimonio Culturale e da quella di Isernia, che hanno permesso di disarticolare due diverse organizzazioni criminali, con sede in Napoli e provincia, veri e propri crocevia di ricettazione di beni d’arte di provenienza furtiva, perché sottratti da luoghi di culto e istituti religiosi anche di quell’area.
Le investigazioni hanno permesso di accertare che i beni rubati venivano rivenduti a consapevoli acquirenti, residenti in diverse Regioni italiane. Di fondamentale importanza per l’individuazione delle opere è risultata la comparazione delle immagini degli oggetti, rinvenuti durante le perquisizioni locali, con quelle contenute nella Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti, gestita dal comando carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, che ne ha confermato la provenienza illecita. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino