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Si è spenta la luce del poeta e critico Ugo Piscopo. Napoli e la Campania piangono la scomparsa di uno dei suoi volti storici.
È difficile racchiudere la figura dell'intellettuale napoletano in poche righe, perché è stato «tante cose» e ha quindi vissuto tante vite. Piscopo nacque a Pratola Serra, in provincia di Avellino, nel 1934, seppure si era stabilita in pianta stabile sotto l'ombra del Vesuvio. Poeta, scrittore, studioso di letterature moderne comparate, traduttore e anche con un trascorso nel mondo del teatro.
I suoi lavori
È stato professore e preside nei licei (1958-1983) e ispettore del Ministero della Pubblica Istruzione (1983-2000). Dal 1963 al 1967 ha insegnato al Liceo Italiano di Tripoli, per conto del Ministero degli Affari Esteri e ha tenuto corsi di lingua e cultura italiane per stranieri. Nel 1983, ha vinto il concorso per ricercatore di Letteratura italiana presso l’Università degli Studi di Salerno. Ha svolto e svolge un’intensa attività letteraria ed è autore anche di testi teatrali. Tra i suoi numerosi libri pubblicati, di poesia, di critica, di teatro, si ricordano: Catalepta (1963; 1968); Alberto Savinio (1973); Futurismo a Napoli (1981); Jetteratura (1984, Primo Premio Gallicanum 1984); La casa di Santo Sasso (1993); Maschere per l’Europa.
Ugo Piscopo fu anche ospite nella scorsa edizione del Campania Teatro Festival.
L'esperienza teatrale
Da studente universitario compose due drammi, Rimbaud in Africa e La prima brutta notizia dal fronte, rimasti inediti. Agli inizi degli anni '60 fu critico teatrale per Nostro Tempo e altri periodici.
A Tripoli di Libia, con i suoi alunni del Liceo preparò un adattamento e un allestimento dell’Aulularia di Plauto. Ha curato lo spaccato del teatro di Massimo Bontempelli nel II vol. del Teatro contemporaneo di Mario Verdone (Lucarini, poi Le Pagine, Roma). Nel 1994, ha pubblicato Maschere per l’Europa: Il teatro popolare a Napoli da Petito a Eduardo, che è il primo vol. di uno spaccato sui rapporti teatrali tra Napoli e l’Europa.
Due sue pièces teatrali, Omaggio a Gramsci e Omaggio a Piedigrotta Cangiullo sono state portate in scena da Liberascenensamble di Renato Carpentieri, a partire dal 2003. La prima pièce, col titolo Gramsci, chi? è stata pubblicata in vol. da Plectica, Salerno 2013, ed è stata integralmente ristampata su Ariel, la Rivista di drammaturgia della Bulzoni, nel 2015. Ha scritto una trilogia comico-satirica, Le Campe al Castello (Plectica, Salerno 2011), Il Signor Padrone e il Misterioso Consigliori, (in “Ariel”, a. II, n. 3), La Bonifica. Ovvero Lit all’incanto . Ha stampato di recente Omaggio a Piedigrotta Cangiullo, pref. di Walter Pedullà, postfaz. di Stelio M. Martini, Plectica, Salerno 2016.
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