Multari presenta il plastico della Dogana: edificio multifunzionale

Multari presenta il plastico della Dogana: edificio multifunzionale
La nuova Dogana è già pronta sul tavolo del sindaco. A Piazza del Popolo arrivano i modelli dell'edificio restaurato in 3D. Per vedere quello vero, a Piazza...

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La nuova Dogana è già pronta sul tavolo del sindaco. A Piazza del Popolo arrivano i modelli dell'edificio restaurato in 3D. Per vedere quello vero, a Piazza Amendola, ci vorrà almeno un altro anno. Ma intanto, l'architetto Giovanni Multari ha consegnato nelle mani del sindaco, Gianluca Festa, il prototipo dell'edificio che ha progettato, con l'esecutivo ormai pronto ad essere affidato ad una delle 50 imprese che si sono fatte avanti. Tre livelli, il restauro filologico della facciata con la statuaria, il rooftop calpestabile che domina il centro storico. Il plastico rappresenta un assaggio del nuovo corso già disegnato per l'opera del Fanzago. Dopo decenni di triste abbandono.

Finalmente ci siamo, perchè il percorso è ben incardinato. Ma ad Avellino anche le opere già concluse possono rappresentare un problema. Così già impazza il dibattito sulla funzione del bene che sarà restaurato. Per l'occasione, alla presenza del sindaco, è proprio Multari a rispondere rispetto alla domanda più insidiosa rimasta sul tappeto dopo la presentazione del progetto alla città? Sarà l'ennesimo contenitore vuoto? Secondo alcuni, la funzione di centro dedicato ai giovani su questo sono arrivati i 3,5 milioni del Pics è un po' generica. 

Multari allora entra nel merito: «Niente affatto. Nel mio concetto di co-working, possono tranquillamente convivere persone di diverse generazioni e lavorare insieme. Nella Dogana che ho in mente spiega - possono coesistere momenti di condivisione attraverso un convegno, una mostra, un evento di divulgazione, un pranzo per la Caritas». Dunque, una Dogana per tutti e per tutte le età: «La immagino come un luogo disponibile ed aperto al pubblico continua - che si arricchirà attraverso un programma che sarà aggiornato di anno in anno». E' chiaro che molto dipenderà dal progetto che ha in mente la giunta Festa. L'opposizione resta vigile. E scettica. Luca Cipriano, consigliere del Partito democratico ed esponente della commissione Cultura, ha già chiesto una seduta monotematica di Consiglio comunale per entrare nel merito. Non è soddisfatto dalle parole del progettista: «Mi sembrano commenta - frasi vuote, che non rassicurano. Si continua ad insistere sulla strada di un centro polifunzionale, senza spiegarne modalità di utilizzo e gestione, ma anche fonti di finanziamenti. Rischiamo - afferma - l'Eliseo bis».

Per Cipriano, Festa deve condividere i suoi piani con l'aula: «Ho richiesto un Consiglio comunale monotematico ricorda - non c'è stato ancora alcun riscontro dall'amministrazione. Urge un piano operativo per riempire di contenuti un progetto vago e fumoso». Al netto delle posizioni personali, il fatto che si sia pronti a partire è una buona notizia per la città. E anche Cipriano lo evidenzia: «Ben venga il restauro e lo sbloccarsi di procedure colpevolmente ferme per troppi anni. Tutti vogliamo che si restauri la Dogana ma diciamo no ad un altro contenitore vuoto. Evitiamo questo rischio». conclude - Lo studio «Corvino e Multari» è sul pezzo. La manifestazione di interesse emanata dall'amministrazione comunale per reperire un elenco di 10 imprese idonee in cui scegliere quella che dovrà rifare la Dogana è stata un successo: oltre 50 partecipanti. Multari si rimbocca le maniche e rilancia: «È un momento particolare per Avellino, perché si sta provando a portare avanti qualcosa di importante per i suoi cittadini. Consegniamo dei modelli perché ci sembrava doveroso lasciare testimonianza del lavoro svolto sotto la guida dell'amministrazione. Una testimonianza ribadisce - di un percorso condiviso. Mentre la partecipazione di così tante imprese alla manifestazione di interesse del Comune testimonia grande vivacità ed interesse a realizzare un recupero storico». Prima i lavori, poi un pieno utilizzo dell'opera. Il tema è dirimente anche per altre strutture della città. E toccherà alla nuova Fondazione della Cultura, di cui si sono perse le tracce aspettando che la Prefettura dia il suo nulla osta, occuparsene. Anche qui, i mesi passano e non si vedono grandi risultati. Ma se ne parlerà giovedì alle 16:30 in commissione Cultura.

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Il Mattino