Mussolini cittadino onorario, lo scontro scatena i «nostalgici»

Mussolini cittadino onorario, lo scontro scatena i «nostalgici»
Storia cancellata o scelta giusta? La revoca della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini, approvata all'unanimità nel consiglio comunale di Santa Paolina, scatena il...

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Storia cancellata o scelta giusta? La revoca della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini, approvata all'unanimità nel consiglio comunale di Santa Paolina, scatena il dibattito nella piazza virtuale e non solo dei social network.


La decisione dell'amministrazione guidata dal sindaco di sinistra, Angelina Spinelli, non piace ai rappresentanti che si rifanno agli ideali di centrodestra. Dopo Ettore de Conciliis che per primo ha aperto le contestazioni, si aggiunge un'alta figura di rilievo della destra campana e nazionale. Dice Franco D'Ercole: «La storia non si cancella con una delibera. Astenendomi da qualsiasi giudizio sul personaggio, ritengo che l'atto con cui il comune di Santa Paolina conferiva la cittadinanza onoraria a Mussolini appartiene alla storia di quel paese e non sarà certo una delibera di consiglio comunale adottata 96 anni dopo a cancellarne gli effetti. La vita di un paese, grande o piccolo che sia, si sviluppa nel contesto temporale in cui i fatti si svolgono e nessun atto successivo può modificarne il corso».

Giuseppe Ragucci, già dirigente di Alleanza Nazionale e rappresentante della Valle Caudina, parla di «vergogna e ignoranza. Povero comune essere amministrato da questa truppa di comunisti». Comunisti, fascisti, espressioni che sono tornate nei commenti. Il segretario cittadino di Avellino della Lega, Aniello Govetosa, accusa: «È incredibile ciò che ci si inventa, pur di apparire, evidentemente sommersi nel limbo amministrativo più totale. Mi riservo di verificarlo, ma ho qualche dubbio che si possa adottare un provvedimento di revoca della cittadinanza ad un defunto, se è vero che la cittadinanza è uno status che cessa con la morte del titolare. Evidentemente al contrario della loro parte politica, ritengono Mussolini più che vivo in questo particolare momento storico. Ignorano che il ricordo, il pensiero le idee non possono essere revocate».
 
Ma Santa Paolina non è un caso isolato. Solo nel 2018 sono state diverse le realtà, grandi e piccole, ad aver deciso di revocare l'onorificenza. Da Nord a Sud della penisola hanno anticipato il comune irpino le città di Mantova, Rho (Milano), Volterra (Pisa), Torino, Crema (Cremona), Termoli (Campobasso). La proposta non è andata a buon fine a Merate, in provincia di Lecco. Qui, l'iniziativa dell'opposizione è stata bocciata dal resto del consiglio.


Discorso diverso a Santa Paolina, dove tutti si sono trovati d'accordo. Condivisione anche in paese. Elogi da Tonino Scala, segretario regionale di Sinistra Italiana: «Un plauso al comune di Santa Paolina e al sindaco Angelina Spinelli. Fare memoria serve a costruire il futuro». Il consigliere comunale e segretario locale del Pd, Felice Egidio, sottolinea: «Santa Paolina era e sarà un paese antifascista. Fieri di aver revocato la cittadinanza onoraria a chi ha messo sotto i piedi la libertà e i diritti delle persone. Prima di commentare vi invito di leggere i libri di storia dove c'è scritto che nessuno poteva alzare la propria testa per dire la sua, ma soltanto obbedire al regime. Mi dispiace soltanto del fatto che ne siamo venuti a conoscenza solo ora visto che abbiamo avuto un sindaco partigiano e un popolo sempre rosso che l'avrebbero revocata tempo fa». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino