«I negozi chiudessero ad Avellino», ​è bufera sul sindaco di Milano

«I negozi chiudessero ad Avellino», è bufera sul sindaco di Milano
È scontro a distanza tra il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, e il vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio. A scatenare le scintille tra...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
È scontro a distanza tra il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, e il vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio. A scatenare le scintille tra i due è stata la netta presa di posizione del primo cittadino di Milano sul tema dei negozi chiusi la domenica, una battaglia che al capo politico dei Movimento 5 stelle sta molto a cuore. Le chiusure domenicali? «Le facciano ad Avellino se vogliono ma a Milano è contro il senso comune. Pensassero alle grandi questioni politiche e non a rompere le palle a noi che abbiamo un modello che funziona e 9 milioni di turisti», ha detto Sala senza giri di parole interpellato sulla questione nel corso di un forum sul lavoro delle donne, organizzato dal settimanale Elle.


Avellino è la città dove è nato il vicepremier pentastellato che, poco dopo, ha replicato con un post su Instagram: «Per il sindaco di Milano Sala i diritti delle persone sono una rottura di palle - ha scritto - Nessuno vuole chiudere nulla a Milano né da nessuna altra parte, ma chi lavora ha il diritto a non essere più sfruttato. Questo rompe la palle a un sindaco fighetto del Pd? E chi se frega!». Così sono scattate la scintille via social tra i due e il sindaco Sala ha scelto di rispondere nuovamente con un tweet al veleno: «Quando il ministro Di Maio avrà lavorato nella sua vita il 10% di quanto ho fatto io sarà più titolato a definirmi fighetto», ha scritto.

Nella polemica tra i due è entrato anche il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini, che a margine della sua visita alla fiera delle due ruote, Eicma, che si tiene a Milano ha dato al sindaco dell'«irrispettoso» che farebbe meglio ad occuparsi «di alcune zone della città assolutamente fuori controllo e non del governo e di Avellino. Da milanese e da ministro sto facendo il possibile e l'impossibile per portare più forze dell'ordine a Milano e recuperare aree di legalità alla tranquillità dei cittadini».


I toni usati dal sindaco di Milano nei confronti di Avellino hanno irritato anche il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, che ha chiesto a Sala un chiarimento e le scuse per la città campana. Mastella ha spiegato di essere «indignato come meridionale per le parole a vanvera e poco dignitose» pronunciate dal collega. Ma il primo cittadino di Milano nel frattempo aveva già chiarito la sua posizione, a margine di un'altra uscita pubblica a margine della quale ha precisato che quella relativa ad Avellino «era una battuta, anche se dietro ci sta tanta verità, mi auguro che gli abitanti non si arrabbino più di tanto - ha concluso - Quello che è certo è che io combatterò se sarà il caso contro le chiusure domenicali». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino