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L’ennesimo passo verso la meta è stato compiuto ma la strada resta ancora lunga, piena di ostacoli e di insidie. Una cosa è certa: il progetto del nuovo stadio dell’Us Avellino, quello definitivo, è nelle mani di Angelo Antonio D’Agostino. La consegna c’è stata ieri mattina a Montefalcione.
L’architetto Gino Zavanella, fondatore del gruppo Gau Arena che si è occupato della articolata progettazione dell’opera, è arrivato insieme ai suoi collaboratori presso la sede della Dag costruzioni intorno alle 9.30 per una riunione fiume con il numero uno del club biancoverde durata fino alle 13. Alla fine è arrivata la fumata che è giusto definire grigia perché la palla ora passa alla politica, come il presidente Angelo D’Agostino chiarisce con fermezza.
«Il progetto è ad un ottimo punto: abbiamo condiviso delle piccole modifiche tecniche che dovevano essere apportate insieme agli ultimi dettagli. In tempi brevi ( almeno una decina di giorni ndr) lo presenteremo al comune di Avellino. Questo era l’ultimo incontro per condividere con lo staff di Zavanella piccoli cambiamenti che avevamo già in mente».
E qui viene il bello. «Una volta che consegneremo il progetto alla amministrazione comunale andrà indetta una conferenza di servizi.
Dove giocherà l’Avellino mentre il Partenio Lombardi sarà abbattuto e la nuova opera edificata? «Ci sono tante variabili – afferma D’Agostino – che non sono prevedibili. Prima di tutto la categoria che faremo allora: una cosa è la serie B, una cosa la C. Le normative sono completamente diverse. Poi dipenderà anche dal periodo dell’anno. Non ci faremo certo trovare impreparati e stiamo già valutando delle alternative. Si era parlato di Montefalcione, ma ci sono anche gli impianti di Solofra, Montoro che comunque andranno messi a norma. Non escluderei neanche il campo neutro, vedi Caserta, ma ripeto parliamo di ipotesi».
Per Gino Zavanella questo progetto è un parto. «Come tutti quelli che io e il mio staff seguiamo con passione e professionalità: teniamo molto alla nuova casa dell’Avellino. Noi ci occupiamo di stadi da tempo, questo è l’ultimo nato e quindi si porta dietro le esperienze degli ultimi 30 anni. Con il contributo che sta dando il presidente D’Agostino sarà un impianto sicuramente all’avanguardia».
Intanto per quanto riguarda il Partenio Lombardi la società sta spingendo il piede sull’acceleratore per avere l’ampliamento di mille unità. Difficile che si riunisca la commissione di pubblici spettacoli prima di lunedì, quando c’è la sfida con il Potenza, probabile che si ottenga per la doppia partita casalinga con Monterosi e Cerignola. Proprio a proposito del campionato D’Agostino ovviamente non è contento del cammino della squadra ma non fa drammi. «Più di così non so cosa posso fare: in campo non posso scendere io. Le premesse erano diverse ma c’è tutto il tempo per recuperare».
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Il Mattino