Omicidio Zeppetelli, condannati i due killer

Inflitti 16 anni a Maglione e 12 anni per concorso a Moscatiello

Il tribunale di Avellino
Omicidio Nicola Zeppetelli, condannati a 16 anni Alessio Maglione e a 12 anni Giuseppe Moscatiello al termine del rito abbreviato celebrato davanti al giudice del tribunale di...

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Omicidio Nicola Zeppetelli, condannati a 16 anni Alessio Maglione e a 12 anni Giuseppe Moscatiello al termine del rito abbreviato celebrato davanti al giudice del tribunale di Avellino, Paolo Cassano. La differenza delle pene inflitte ai due imputati è stata determinata dai ruoli differenti ricoperti dai due nell'azione omicidiaria che avvenne a Cervinara nel febbraio 2022.

Infatti Alessio Maglione è stato considerato l'esecutore materiale del delitto, in quanto fu lui ad esplodere i colpi d'arma da fuoco, ben quattro, contro Nicola Zeppetelli. Mentre per Moscatiello il gip gli ha riconosciuto il concorso anomalo in omicidio in quanto il suo legale, l'avvocato Petrillo ha precisato che «non è stata provata la sua volontà di concorrere nell'omicidio di Zeppetelli». Inoltre Moscatiello è stato assolto dalle accuse di detenzione di armi. Infine i due imputati sono stati condannati al risarcimento dei danni e delle spese legali a favore delle parti civile, nonché all'interdizione perpetua dai pubblici uffici. In particolare sono stati condannati al risarcimento di una provvisionale di 40mila euro a favore della moglie e 40mila euro a favore della figlia di Nicola Zeppetelli.

Gli avvocati Pasquale Napolitano e Giulia Cavaiuolo per l'imputato Maglione e l'avvocato Luigi Petrillo per Moscatiello impugneranno la sentenza di primo grado. «Impugnerò la sentenza in quanto per Moscatiello avevo chiesto il riconoscimento delle attenuanti generiche ha precisato l'avvocato Petrillo e al momento non sono state riconosciute, inoltre esprimo moderata soddisfazione per l'esito del processo che ha inflitto a Moscariello una pena che gli consentirà, dopo l'espiazione, di rifarsi una vita».

Gli avvocati delle parti civili, Vittorio Fucci, Rolando Iorio e Marianna Febbraro si sono particolarmente battuti nel corso delle discussioni per far contestare la crudeltà dell'omicidio e il dolo pieno. Nella sua discussione, l'avvocato Rolando Iorio, ha chiamato più volte «balordi» i due imputati, infastidendoli non poco. L'avvocato, ancora, ha ampiamente criticato le scelte del pubblico ministero Annecchini «che non ha inteso contestare alcuna aggravante, né quella della premeditazione, né quella dei futili motivi, né quella della crudeltà, nonostante fosse stato preso a calci in faccia mentre era già terra agonizzante dopo i colpi d'arma da esplosi contro di lui».

Nel corso dell'udienza preliminare sono state rese delle dichiarazioni spontanee dall'imputato Alessio Maglione quest'ultimo ha detto che «tutto sarebbe partito da un litigio avvenuto poco prima tra lo stesso e il fratello della vittima. Dopo il litigio Maglione si sarebbe recato da Nicola Zeppetelli per chiarire la situazione e trovare una soluzione. Questa versione ha precisato l'avvocato Iorio - è stata assolutamente smentita dal fratello della vittima».


Infine l'avvocato Vittorio Fucci ha cercato di colmare la compromissione della fase delle indagini, procedendo a svariate investigazioni difensive autonome, poi trasmesse alla Procura e rispettivamente al giudice per l'udienza preliminare contribuendo alla severa condanna dei due imputati.
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Il Mattino