Omicron fa paura, gli avellinesi over 60 corrono a vaccinarsi

Omicron fa paura, gli avellinesi over 60 corrono a vaccinarsi
Omicron 5 fa paura. Gli avellinesi tornano ad affollare il centro vaccinale del Pala Del Mauro. Ieri, nella seconda giornata di somministrazione della quarta dose, per i cittadini...

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Omicron 5 fa paura. Gli avellinesi tornano ad affollare il centro vaccinale del Pala Del Mauro. Ieri, nella seconda giornata di somministrazione della quarta dose, per i cittadini dai 60 ai 79 anni, nei box del palazzetto dello sport di via Zoccolari sono state fatte 352 punture.

Quasi 100 in più rispetto alla giornata precedente, ovvero quella inaugurale di questa nuova fase della campagna anticovid (mercoledì il conteggio si era fermato a 256). Il virus nel capoluogo circola più che altrove con una media di 100 contagi al giorno, circostanza che sta spingendo sempre più persone a fare quest'altra iniezione. Tuttavia, l'hub di Avellino, con l'Asl che sta lavorando con 5 centri aperti a rotazione, è quello di riferimento per tutti i comuni dell'hinterland. Ieri, erano attive anche le sedi di Ariano Irpino, Cervinara, Sant'Angelo dei Lombardi e Mugnano del Cardinale dove sono stati somministrati altri 296 vaccini per complessive 648 quarte dosi (mercoledì in tutto ne erano state fatte 516). Oggi si replica. I cittadini dai 60 ai 79 anni e le persone fragili (dai 12 anni in su) potranno recarsi, muniti di tessera sanitaria e senza effettuare alcuna prenotazione, presso i centri vaccinali dell'Asl. Condizione necessaria per fare la puntura è che sia trascorso un intervallo minimo di almeno 120 giorni dalla terza dose.

Questa mattina (8-14) porte aperte ad Avellino, Ariano Irpino, Lioni e Sant'Angelo dei Lombardi e di pomeriggio (14-20) a Montoro; sabato, solo di mattina, ad Avellino, Cervinara, Montoro, Mugnano del Cardinale e Sant'Angelo dei Lombardi. Dopo la pausa domenicale, lunedì prossimo (18 luglio) si riparte di mattina con l'apertura dei centri vaccinali di Avellino, Lioni e Sant'Angelo dei Lombardi, mentre di pomeriggio lavoreranno ad Ariano Irpino e Montoro; martedì (19 luglio) di mattina ad Avellino, Ariano Irpino, Cervinara e Sant'Angelo dei Lombardi mentre di pomeriggio a Mugnano del Cardinale; mercoledì (20 luglio) di mattina ad Avellino, Ariano Irpino, Lioni e Sant'Angelo dei Lombardi, mentre di pomeriggio a Montoro; giovedì (21 luglio) di mattina ad Avellino, Ariano Irpino, Montoro e Sant'Angelo mentre di pomeriggio a Mugnano del Cardinale. Se le adesioni dovessero aumentare, l'ente di via Degli Imbimbo è pronto ad aprire altri centri vaccinali (ce ne sono una ventina in tutto a disposizione) e modificare quindi il cronoprogramma che adesso prevede 5 centri al giorno a rotazione su 7 attivi complessivamente.
In questa fase, all'appello sono chiamate 44mila 415 persone dai 60 ai 79 anni residenti in provincia di Avellino, ovvero quelle che fino a oggi hanno completato il ciclo primario di immunizzazione (prima e seconda dose) e hanno poi scelto di fare anche la cosiddetta «booster» (terza dose). Si tratta del 55 per cento del totale dei residenti irpini (85mila 695) che rientrano in questa fascia di età.

Gli stessi avevano risposto molto meglio nella prima e seconda fase della campagna anticovid raggiungendo la soglia del 93 per cento di vaccinati (pari a 80mila 156 persone con due iniezioni). Fino a questo momento, la seconda «booster» era a disposizione soltanto di alcune categorie di fragili (dai 60 anni in su, per loro il via libera c'è stato a marzo), degli ultraottantenni e degli ospiti delle residenze sanitarie assistite (per loro il via libera c'è stato il 19 aprile).


Per queste categorie, fino a questo momento, la nuova fase della campagna anticovid è stato un flop: solo 3mila 419 persone (ultima rilevazione Asl) sono andate a porgere il braccio. Di queste, 2mila 461 sono ultraottantenni pari al 9 per cento del totale (27mila 100); e 958 sono, invece, i soggetti fragili (su una platea di circa 20mila persone). Dunque, sia gli anziani sia i fragili, che nella prima e seconda fase della campagna anticovid erano stati tra i più assidui frequentatori degli hub (circa 95 per cento di vaccinati), si stanno mostrando piuttosto reticenti a questa puntura. Vedremo come andrà a finire con i 60-79enni che in questi primi due giorni hanno risposto molto bene, oltre le aspettative migliori, alla chiamata al vaccino. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino