Altavilla Irpina: operaio morto in cantiere colpito da una trave, indagate quattro persone

Effettuata l'autopsia sul corpo di Emanuele Pisano

l luogo dell'incidente
Un colpo in pieno viso con la trave di ferro. È quanto sarebbe emerso nel corso dell'esame autoptico eseguito ieri mattina, presso l'obitorio dell'ospedale San...

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Un colpo in pieno viso con la trave di ferro. È quanto sarebbe emerso nel corso dell'esame autoptico eseguito ieri mattina, presso l'obitorio dell'ospedale San Giuseppe Moscati di Avellino, sul corpo esanime di Emanuele Pisano, il 34enne, operaio padre di una bambina di tre anni, deceduto il 6 giugno scorso nel cantiere per la realizzazione della piscina comunale ad Altavilla Irpina. Ad eseguire gli accertamenti irripetibili il medico legale Giovanni Zotti nominato dal pubblico ministero Fabio Massimo Del Mauro della procura di Avellino, mentre i familiari della vittima hanno nominato la dottoressa Carmen Sementa. Consulenti di parte Adelmo Gubitosi e Ercole D'Oro nominati dai quattro indagati (tra cui figurano i due titolari delle ditte impegnate nell'esecuzione dei lavori e i due dipendenti). Tra 90 giorni verrà depositata la relazione peritale. L'avvocato Teodoro Reppucci, difensore degli indagati, nel conferimento dell'incarico peritale, ha chiesto, come da prassi, che venissero effettuati anche gli esami tossicologici sul corpo esanime del 34enne, originario di San Martino Valle Caudina e residente a Montesarchio. Nei confronti dei quattro indagati, al momento, la procura ipotizza il reato di omicidio colposo. Nel registro degli indagati sono finiti A.P. titolare della ditta che aveva venduto i materiali e I.V. titolare della ditta edile che stava effettuando le operazioni di smontaggio della struttura metallica. Iscritti nel registro degli indagati dal pubblico ministero anche i due dipendenti M.C., l'operaio alla guida della gru e P.V.R. addetto alla sicurezza del macchinario. Gli avvisi di garanzia sono stati notificati agli indagati prima che venisse eseguita l'autopsia, anche al fine di consentire a quest'ultimi di prendere parte all'accertamento irripetibile, tramite i consulenti di parte. L'esame autoptico disposto dalla Procura di Avellino, guidata dal dottore Domenico Airoma e svoltosi ieri mattina contribuirà a chiarire le cause del decesso del giovane Emanuele Pisano, sposato e padre di una bambina piccola che dopo essere stato colpito in pieno viso ha fatto un volo di tre metri. Accertamenti tesi a stabilire anche eventuali profili di responsabilità nei confronti dei quattro indagati accusati del reato di omicidio colposo e di violazione delle norme di sicurezza. Indagine, dunque, tesa a stabilire il rispetto della normativa antinfortunistica nei confronti dei titolari delle due imprese che stavano lavorando allo smantellamento della piscina comunale, nonché del manovratore della gru dalla quale una trave d'acciaio in oscillazione ha travolto e ucciso sul colpo Pisano, e di un altro operaio che, secondo le norme, avrebbe dovuto garantire la sicurezza del cantiere mentre la gru era in azione. I funerali di Emanuele Pisano, che lascia la compagna e una bambina di tre anni, si svolgeranno stamattina alle undici nella chiesa di San Martino Vescovo a San Martino Valle Caudina, suo paese di origine.

In una nota, la Cgil di Avellino ha annunciato la presentazione della richiesta per costituirsi parte civile nell'eventuale processo. Il segretario provinciale della Cgil ritiene che a fronte di «una notizia di reato di omicidio colposo commesso con violazione di norme antinfortunistiche, la Cgil Camera Territoriale del Lavoro di Avellino deve senz'altro ritenersi persona offesa e danneggiata, in quanto il reato di omicidio colposo commesso con violazione delle norme antinfortunistiche è plurioffensivo e lede non solo il diritto alla vita del singolo lavoratore ma anche il diritto collettivo alla sicurezza sul lavoro». Del resto, ad avviso della Cgil, vi è giurisprudenza della Suprema Corte che stabilisce, la possibilità di costituzione di parte civile in capo all'organizzazione sindacale «nei procedimenti per reati di omicidio o lesioni colpose, commessi con violazione della normativa antinfortunistica, quando l'inosservanza di tale normativa possa cagionare un danno autonomo e diretto, patrimoniale o non patrimoniale, alle associazioni sindacali». 

 

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Il Mattino