Pd, colpo di spugna in commissione: tessere convalidate

Un incontro di partito
Via Tagliamento decide di non decidere: la commissione provinciale per il congresso del Pd registra la presenza di tessere irregolari, senza escluderle dall'anagrafe degli...

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Via Tagliamento decide di non decidere: la commissione provinciale per il congresso del Pd registra la presenza di tessere irregolari, senza escluderle dall'anagrafe degli iscritti, dando il via libera alle assemblee dei circoli per il prossimo fine settimana. Ulteriori approfondimenti sono stati demandati ai dirigenti locali e all'organismo di controllo nazionale. Una posizione che ha suscitato polemiche, soprattutto tra i sostenitori della mozione Schlein.


Dopo le segnalazioni, i ricorsi e gli scontri dei giorni addietro, su bonifici effettuati senza autorizzazione, anche da persone estranee al partito, per il pagamento cumulativo di decine di tessere in diverse zone della provincia di Avellino, a cominciare dal Vallo Lauro-Baianese, ma anche in Valle Caudina, Alta Irpinia, Baronia ed Arianese, la vicenda si è improvvisamente dissolta. «Nel corso dell'incontro - ha affermato il presidente della commissione provinciale per il congresso, Luigi D'Angelis, sindaco di Cairano - abbiamo esaminato i casi di presunte anomalie nelle operazioni di tesseramento che si sono concluse nei giorni scorsi. Avendo verificato la totale insussistenza di condizioni che avrebbero potuto alterare la platea congressuale e avendo constatato che si è trattato di casi isolati e assolutamente marginali e volendo garantire la più ampia forma di partecipazione alla fase congressuale in corso, la commissione ha provveduto all'approvazione dell'anagrafica iscritti 2022, così come inoltrata dalla commissione Adesioni».

Tutti dentro, quindi, anche chi si è tesserato irregolarmente, in nome della partecipazione. Le tessere sottoscritte ed approvate dai due organismi sono 3.312. Circa 300, invece, sarebbero le adesioni anomale, anche se la casistica è molto varia. Si va dalle nuove adesioni promosse dal sindaco di Pago Vallo Lauro, Antonio Mercogliano, che non è iscritto al Pd, ai rinnovi effettuati dalla consigliera provinciale e comunale di Ariano Irpino, Laura Cervinaro, che si è fatta carico, in un circolo commissariato, di raccogliere le quote ed inviarle, tramite bonifico a Roma, anche senza delega, comunicando le difficoltà incontrate.

Il via libera della commissione provinciale però non è risultato indolore: la riunione dell'organismo dell'altro pomeriggio è stata lunga e tesissima, con momenti di grande agitazione tra i componenti, tanto che sarebbe stata chiamata anche la forza pubblica. Ad un certo punto, si era deciso di aggiornare la seduta, ma poi è andata diversamente. Ida Grella ex capogruppo Pd a Piazza del Popolo e membro dell'ufficio Adesioni (presieduto dal consigliere comunale Nicola Giordano) prova a stemperare gli animi, non senza risparmiare critiche al numero uno del partito irpino, Nello Pizza: «Le anomalie sono molto circoscritte ed in alcuni casi frutto della disorganizzazione. Nulla a che vedere con ciò che è successo in passato. Se il segretario, da me sollecitato, avesse definito i responsabili del tesseramento per ogni circolo, diverse forzature non avrebbero avuto luogo. Sono invece più interessata ad una verifica sui territori dei nomi dei nuovi iscritti. Potrebbe esserci chiunque, in una fase così delicata». Ed ancora: «Lo scontro tra esponenti della stessa mozione, per l'egemonia, è inaccettabile. Un grave danno di immagine».

La pensa diversamente, Antonio Gengaro, ex vicesindaco di Avellino e rappresentante della mozione Schlein: «È stata una decisione pilatesca, quella della commissione congressuale. Le regole sono chiare. La verità è che è in corso una guerra tra deluchiani, tutti con Bonaccini, per posizionarsi in vista delle prossime elezioni. Spero che queste pratiche siano spazzate via da Schlein. No al terzo mandato del governatore».

Ancora più duro Mario Pagliaro del comitato Parte da noi - Irpinia, che bacchetta anche alcuni esponenti della sua stessa mozione: «Un nulla di fatto, per tutelare i soliti potentati. Così si annacquano opposizione e maggioranza interne. Non conosciamo nemmeno chi ci rappresenta nelle commissioni. In Irpinia c'è un conosciativismo tra tutte le mozioni».
 

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Il Mattino