Piazza Castello, si rivedono gli operai ma non sono quelli della Cogepa

Un mese dopo l'intesa tra il Comune e Cogepa, si rivedono gli operai a Piazza Castello. Ma non si tratta di addetti dell'impresa partenopea che, lo scorso 2 maggio preso...

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Un mese dopo l'intesa tra il Comune e Cogepa, si rivedono gli operai a Piazza Castello. Ma non si tratta di addetti dell'impresa partenopea che, lo scorso 2 maggio preso atto del via libera della Soprintendenza aveva concordato con l'amministrazione di Piazza del Popolo la ripresa dell'eterna incompiuta. Gli operai, ingaggiati dal Comune, hanno infatti sistemato la logora recinzione laterale del cantiere. L' atto è anche propedeutico alla sua ripresa. Ma per vedere mezzi pesanti e uomini in numero sufficiente a sbloccare un impasse che dura da 12 anni, bisognerà aspettare, se tutto andrà bene, per l'ultima settimana di giugno. Il Comune attende ancora qualche documento dalla ditta e l'opera continua a viaggiare a rilento. Se si cominciasse a lavorare sul serio cronoprogramma alla mano basterebbero 9 mesi. Per lavori poco superiori ad un altro milione di euro. Ma la sensazione, con l'alta stagione estiva alle porte, è che i tempi siano destinati a dilatarsi ulteriormente. Così il centro storico di Avellino si avvia alla pedonalizzazione serale con una piazza aperta solo al centro, per il traffico delle auto, e quasi impraticabile ai pedoni. Da possibile attrattore a punto di debolezza, con al centro il teatro «Carlo Gesualdo» e il suo appeal. Ma anche il progetto da 800.000 euro per il restyling dei ruderi dell'antico maniero, ulteriore tassello per restituire l'intera piazza agli avellinesi, resta in sospeso.

La riprogrammazione dei fondi Pics operata dall'amministrazione Festa ed accordata dall'assessore regionale al Governo del territorio, Bruno Discepolo, necessita della firma che il presidente regionale, Vincenzo De Luca, non ha ancora apposto alla convenzione ufficiale. Senza il sugello del numero uno di Palazzo Santa Lucia, il Comune non può passare dal progetto all'appalto, e dalla gara ai lavori. L'amministrazione ha immaginato di organizzare all'interno del castello una sala espositiva delle eccellenze dell'Area Vasta di Avellino. Ma in attesa del via libera di Napoli al netto della sinergia già attivata anche su questo progetto con la Soprintendenza ai Beni culturali è tutto fermo. L'amministrazione comunale continua a sollecitare. Ma i telefoni, per ora, sono muti. A due passi dal Castello Longobardo, resta ingabbiato da un'impalcatura zeppa di rifiuti e infestata dalle erbacce ciò che resta dell'antica Dogana. Nel cuore della nuova Ztl, l'opera del Fanzago attende la progettazione definitiva ad opera dello studio «Corvino e Multari», che si è aggiudicata l'appalto per la sua riqualificazione lo scorso 8 marzo. Tre mesi dopo, la corsa contro il tempo è ancora tutta da percorrere. L'attuale dead line dei fondi Pics, con cui è finanziato l'intervento per 3,5 milioni di euro, conduce al 31 dicembre 2023. In un anno e mezzo, bisogna portare a casa progetto definitivo ed esecutivo, gara, aggiudicazione, affidamento, realizzazione dei lavori, consegna e rendicontazione delle spese all'Unione europea. Deliberata a gennaio, persino l'operazione di pulizia straordinaria, per 100.000 euro, resta misteriosamente ferma. Eppure, dopo aver incassato il placet di Procura e Soprintendenza, Piazza del Popolo ha anche affidato l'appalto ad una ditta specializzata. Ma la maledizione dei lavori pubblici sembra destinata ad incidere pesantemente sul successo della pedonalizzazione ai nastri di partenza. Il tunnel di collegamento tra via San Leonardo e Piazza Garibaldi non è stato più consegnato. Un mese fa l'assessore al ramo, Genovese, ipotizzò di farcela per la fine di maggio. Ma niente. Manca sempre l'ultimo miglio.

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Il Mattino