Presidente del Verona aggredito prima del match contro l'Avellino

L'auto danneggiata dai tifosi
Alcuni facinorosi hanno aggredito il presidente del Verona Massimo Setti prima dell'inizio della partita contro l'Avellino, mentre stava raggiungendo lo stadio Partenio in...

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Alcuni facinorosi hanno aggredito il presidente del Verona Massimo Setti prima dell'inizio della partita contro l'Avellino, mentre stava raggiungendo lo stadio Partenio in auto. Gli aggressori avrebbero riconosciuto Setti e dopo insulti e minacce hanno danneggiato l'auto con il proposito di far scendere gli occupanti. Scosso, il massimo dirigente scaligero, che era in compagnia dei dirigenti Luca Toni e Francesco Barresi, ha resistito all'aggressione e si è recato in Questura per denunciare l'accaduto.


«Siamo stati accerchiati, ci sono stati calci, pugni alle macchine, hanno spaccato un vetro davanti, dov'era il presidente e le schegge sono arrivate dentro. E' stato bravo il mio amico a scappare ma la cosa che mi ha dato più fastidio è che c'erano a dieci metri dei vigili che si sono voltati e non hanno detto niente». È il racconto choc di Luca Toni, dirigente dell'Hellas Verona, in un video pubblicato sul sito web della società di calcio scaligera sull'aggressione subita dai vertici del club prima della gara.

Sulla vicenda è intervenuto con una nota il comandante dei Vigili Urbani di Avellino, Michele Arvonio: «La ricostruzione dei fatti da parte di Luca Toni è totalmente infondata». Secondo Toni «i vigili si sono voltati e non hanno fatto niente». Il colonnello Arvonio, che si riserva anche di tutelare nelle sedi competenti le accuse 'gratuite', precisa che l'auto a bordo della quale erano i dirigenti del Verona, «si è trovata bloccata in colonna con altre auto nei pressi di una rotatoria presidiata da due vigili che consentivano il passaggio solo ad auto dirette al vicino ospedale». Per Arvonio, l'aggressione, »durata meno di un minuto« non è avvenuta sotto gli occhi degli agenti ma ad alcune decine di metri dalla postazione in cui si trovavano. Il presunto mancato intervento, dice Arvonio, è una notizia infondata: la rapidità con cui è stata commessa l'aggressione e la rapidità con cui l'autista ha guadagnato la fuga tra auto e tifosi a piedi smentirebbero la denuncia.


Sdegno, preoccupazione e solidarietà. Sono questi i sentimenti che la Lega B, a partire dal presidente Andrea Abodi, manifesta in seguito all'aggressione. «Sdegno - informa una nota - per un episodio di cronaca gravissimo, che poteva avere conseguenze ben maggiori. Preoccupazione per fatti commessi da pochi soggetti che ledono l'immagine del calcio e, indirettamente e ingiustamente, di città e tifoserie che condividono la sana passione per le loro squadre e i loro colori. Esigenza e necessità che questi intollerabili comportamenti portino quanto prima alla identificazione dei responsabili e a severi provvedimenti in linea con la gravità dei reati commessi. Infine solidarietà e vicinanza al presidente Setti, al direttore Barresi, al dirigente Luca Toni e gli altri soggetti vittime dell'aggressione di Avellino». «Il nostro calcio - conclude - come la scritta che portiamo sulle maglie, deve essere improntato sul Rispetto: dello sport che amiamo, dell'avversario, delle regole, dei tifosi di qualsiasi fede. Fuori e dentro del campo».

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Il Mattino