Rifiuti, si ricomincia i 113 comuni provano a rimettersi insieme

Verso la messa in liquidazione di Irz

Rifiuti, si ricomincia i 113 comuni provano a rimettersi insieme
Determinazioni sulla Irpinia Rifiuti Zero spa e scelte per la governance della gestione del ciclo integrato dei rifiuti: dopo tante sollecitazioni, in Consiglio d'Ambito...

Continua a leggere con la nostra offerta speciale:

X
MIGLIORE OFFERTA
ANNUALE
19 €
79,99€
Per 1 anno
SCEGLI
MENSILE
1 €
6,99€
Per 3 mesi
SCEGLI
2 ANNI
40 €
159,98€
Per 2 anni
SCEGLI

VANTAGGI INCLUSI

  • Tutti gli articoli del sito, anche da app
  • Approfondimenti e newsletter esclusive
  • I podcast delle nostre firme

- oppure -

Sottoscrivi l'abbonamento pagando con Google

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Determinazioni sulla Irpinia Rifiuti Zero spa e scelte per la governance della gestione del ciclo integrato dei rifiuti: dopo tante sollecitazioni, in Consiglio d'Ambito approda l'ipotesi alternativa all'affidamento del servizio alla società in house appositamente messa in piedi dall'Ato. L'opzione prevede la messa in liquidazione della Irz e la possibilità di costituire una nuova società da parte dei 113 Comuni dell'ambito che dovranno acquisire le quote di Irpiniambiente spa per quanto concerne il ramo d'azienda dei rifiuti.

Alla fine, il pressing dei sindacati di categoria e dei lavoratori della partecipata della Provincia ha prevalso sulla volontà della maggioranza dell'assise di Collina Liguorini di andare avanti soltanto sul percorso tracciato. L'appuntamento è stato convocato per il 16 marzo alle 15.30 e in seconda convocazione per il 19 alle 9.30 in modalità mista, con la partecipazione in presenza presso la sede dell'ente d'ambito e in collegamento da remoto in videoconferenza. L'obiettivo è preparare il terreno all'operazione che potrebbe rivelarsi necessaria per mantenere la gestione pubblica del ciclo integrato dei rifiuti nel caso l'Ato dovesse soccombere al Tar di fronte al ricorso dell'Antitrust che si discuterà nel merito il prossimo 24 aprile.

Un'impugnazione basata essenzialmente sull'affidamento alla Irpinia Rifiuti Zero senza passare per il mercato e verificare opzioni più economiche. Da qui l'idea che si rifà alla legge regionale sui rifiuti, così come modificata e integrata lo scorso agosto, oltre che al decreto legislativo 201 del 23 dicembre 2022: una società formata dai Comuni interessati, acquisendo o meno le quote della partecipata provinciale sorta per affrontare la crisi regionale dei rifiuti in Campania, è legittimata a gestire il servizio sotto il controllo dell'ente d'ambito a cui spettano sempre conduzione e programmazione del ciclo integrato.

Il prezzo di vendita complessivo di Irpiniambiente è di 2.491.000 euro. Il pagamento delle quote, secondo quanto annunciato dal presidente della Provincia proprietaria al 100% della spa di via Cannaviello, potrà avvenire anche attraverso una dilazione su più anni. I singoli Comuni potranno acquisirle all'importo che è dato dalla ripartizione della spesa secondo il numero dei propri abitanti.

Per Francesco Codella, segretario della Fit Cisl, bisogna effettuare subito l'assemblea dei sindaci per sondare il terreno delle adesioni al piano: «Finalmente la questione verrà discussa nel Consiglio d'Ambito ma in questa vicenda anche i sindaci devono prendersi le loro responsabilità ed evitare che si vada verso un gestore privato. Il servizio rifiuti deve restare pubblico». I sindacati hanno manifestato più volte tutte le loro preoccupazioni sul possibile epilogo del ricorso dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato: «Vogliamo capire che fine faranno i 500 lavoratori di Irpiniambiente chiediamo solo maggiori garanzie per il servizio e le maestranze". E conclude: "Il timore è che si vada verso un operatore economico scelto rispetto a un bando come ha fatto il Comune di Avellino, effettuando, secondo noi, una scelta scellerata dividendosi dal resto della provincia». All'ordine del giorno anche il documento di programmazione e il bilancio di previsione 2024-2026.

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino