«Lezioni saranno regolari in entrambi i plessi, non dobbiamo essere noi a spostarci per primi. Chiediamo una sospensione dell’ordinanza». La preside del Liceo...
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Praticamente al suono della campanella, i genitori degli alunni di via Scandone hanno protocollato la proposta di accorpare lì l’istituto, e non nello storico edificio di via De Concilii. L’istanza, che ha raccolto oltre 200 firme, il giorno prima era stata sottoposta informalmente anche ai tecnici della Provincia Antonio Marro e Giovanni Micera, dai quali, a detta degli stessi genitori, pare fossero arrivate ampie aperture. Alla notizia del cambio in corsa, però, a via De Concilii si sono riversate decine di mamme e di papà degli allievi della sede centrale che erano e restano di tutt’altro avviso: «Se deve esserci una sola sede che resti quella storica», come indicato da Palazzo Caracciolo. Infine, la decisione della dirigente, che ha inviato una richiesta urgente di sospensione dell’ordinanza alla Provincia. Un ultimo, strenuo, tentativo di prendere tempo, sostenendo che a scuola non sarebbe arrivato nessun avviso di sospensione delle lezioni.
L’istanza è arrivata dopo un’accesa diatriba che ha mostrato, ancora una volta, la palese divisione tra i genitori a difesa delle due sedi del «Mancini». Tra loro una sorta di guerra senza quartiere a colpi di firme, scatenatasi ufficialmente per divergenze sul diverso grado di sicurezza dei due edifici ma in molti casi dettata da motivi logistici, legati alla comodità personale delle rispettive collocazioni.
«Con i genitori degli studenti – ha spiegato la preside - ci siamo riuniti per la terza volta dall’inizio di questa vicenda per confrontarci sull’accorpamento dei plessi. Lo stato di malessere evidenziato è sempre stato legato a questioni di sicurezza e non alle sedi. Certo, le preferenze ci sono, soprattutto da parte dei ragazzi. La scuola è il luogo privilegiato della loro esperienza culturale, abbandonarla è un po’ come lasciare la propria casa. Molti tra i genitori che hanno costituito un comitato, inoltre, si sono resi disponibili, in qualità di tecnici, ingegneri e architetti, a supportare la Provincia nei monitoraggi sui vari istituti. Da qui, dunque, è nata la richiesta di sospendere l’ordinanza affinché vengano effettuati i controlli più urgenti. Se ciò non fosse possibile siamo anche disposti a restare divisi in due plessi, cedendo le aule che occupiamo con le nove prime sperimentali presso la “Solimena”, dando così anche un contributo alla soluzione complessiva del problema».
La risposta del presidente Della Provincia Domenico Gambacorta non si è fatta attendere: «Non possiamo fare passi indietro – ha affermato – quella prospettata è la migliore soluzione possibile. I genitori del “Mancini” rischiano di provocare un procurato allarme. I trasferimenti degli studenti restano in piedi, così come i controlli programmati. Ora l’auspicio è di una concreta collaborazione».
Del resto, il rischio dei doppi turni è dietro l’angolo. E, al momento, come hanno confermato ad una delegazione di genitori ieri pomeriggio a Palazzo Caracciolo il dirigente Marro e il consigliere delegato Girolamo Giaquinto, non ci sono altre strade. Al lavoro sui passaggi propedeutici ai trasferimenti una task force di tecnici dell’ente che ieri mattina ha accompagnato i responsabili delle ditte di trasloco nei vari plessi interessati per gli opportuni sopralluoghi. Tra oggi e domani il via all’operazione: l’Amabile approderà al «Fortunato-Scoca» di via Morelli e Silvati, lo scientifico «Mancini» di via Scandone a via De Concilii e l’istituto «De Luca», la cui sede di via Tuoro è stata chiusa, proprio a via Scandone.
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Il Mattino