Una storia incredibile. Un americano a Senerchia va alla ricerca dei resti dell’aereo militare Usa caduto sulle pendici del monte Polvercchio nel dicembre del 1943, e trova...
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Lo avevano cercato senza sosta in crepacci, valloni, anfratti. Solo una telefonata prima di sparire del tutto: «Mi siedo qui e aspetto, ho il cellulare scarico», aveva detto a uno dei suoi amici. L’ultimo contatto. Avevano utilizzato finanche una telecamera capace di individuare fonti di calore, per cercare di risalire all’uomo.
IL nulla, il mistero, fino ad ieri, fino a quando un escursionista americano 40enne ha visto il cadavere in avanzato stato di composizione in un crepaccio. Probabilmente in una zona che non era stata perlustrata, ritenuta lontana dal punto in cui Antonio Rocco si era smarrito mentre cercava funghi. Fino alla tarda serata di ieri il cadavere ancora non era stato trasportato a valle. Ma cosa ha condotto lassù l’escursionista americano? Non solo la curiosità per l’incidente aereo del ’43, ma un legame di sangue. Su quell’aereo militare che trasportava la posta per le truppe c’era un suo parente. Lungo l’impervio tragitto ha scoperto il cadavere di Antonio Rocco di Olevano sul Tusciano, residente a Battipaglia. Ora la famiglia dopo tanti mesi di angoscia, potrà dare degna sepoltura al proprio congiunto. «Finalmente questo mistero è stato risolto – commenta il sindaco di Senerchia Beniamino Grillo - soprattutto per la famiglia Rocco, Leggi l'articolo completo su
Il Mattino