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Caso Sidigas: i legali di Gianandrea De Cesare, gli avvocati Claudio Mauriello e Massimiliano Moscariello, hanno chiesto il dissequestro parziale delle quote societarie, facendo rimanere sotto sequestro - a garanzia dello Stato i beni personali dell'ex patron dell'Avellino Calcio.
Richiesta avanzata al tribunale di Avellino, sezione reale presieduto dai giudici Giampiero Scarlato, a latere Lorenzo Corona e Giulio Argenio che al momento si sono riservati la decisione. Richiesta che legittimerebbe De Cesare a revisionare il monte debitorio e non solo. A differenza dell'amministratore giudiziario, De Cesare avrebbe la possibilità di recuperare risorse terze esogene per poter sdebitare il gruppo e dare il via al piano di rientro, approvato lo scorso 6 maggio, dopo l'ammissione al concordato preventivo in bianco.
Ad avviso dei legali di De Cesare il monte debiti del gruppo Sidigas è nettamente inferiore a quello prospettato dall'amministrazione giudiziaria guidata da Francesco Baldassarre (revocato) e Dario Scalella (al quale è stato affidato un mandato temporaneo di supporto alla società per favorire il piano di risanamento) - sostituita nell'ottobre del 2022, per gravi ipotesi di reato ed iscritti nel registro degli indagati dal pubblico ministero De Simone.
I due sono accusati a vario titolo di concussione reiterata, peculato e abuso d'ufficio in concorso, dopo due denunce presentate sul loro operato dai legali nominati da De Cesare. Ragioni che lo stesso magistrato condivide integralmente. Revoche e mancate conferme alla scadenza del mandato determinate da alcune denunce presentate dai legali di Gianandrea De Cesare (difeso dagli avvocati Luigi Tuccillo e Claudio Mauriello) e Bruno Del Vecchio (difeso dall'avvocato Massimiliano Moscariello) per il compenso percepito dall'amministratore della società Dario Scalella, circa 1 milione di euro annuo e la svendita dei beni della società.
Dunque al centro dell'indagine aperta inizialmente a Roma e coordinata dal pubblico ministero Spinelli e successivamente trasmessa a Napoli - è finito l'utilizzo improprio dei fondi Sidigas, nonché l'auto-assegnazione di stipendi e benefit ritenuti onerosi. Dai legali di De Cesare è stata contestata la cattiva gestione dell'azienda da parte del custode giudiziario e dell'amministratore che avrebbero dovuto custodire e non svendere come a loro dire sembra sia accaduto per l'elicottero e per la squadra di Calcio. Le indagini hanno poi evidenziato una serie di illeciti, a loro avviso compiuti da Baldassarre e Scalella sui beni e il patrimonio della società.
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Il Mattino