Solofra, diffuse le foto a luci rosse dell'ex sindaco: assolto Clemente

Enzo Clemente mostra le foto hot dell'ex sindaco Guarino
Sexygate al Comune di Solofra: l’ex consigliere comunale, Vincenzo Clemente, è stato assolto dall’accusa di diffamazione per la diffusione delle immagini di...

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Sexygate al Comune di Solofra: l’ex consigliere comunale, Vincenzo Clemente, è stato assolto dall’accusa di diffamazione per la diffusione delle immagini di presunti incontri erotici dell’allora sindaco Antonio Guarino. La vicenda risale al 2011 e ieri c’è stata la sentenza del giudice del Tribunale di Avellino, Matarazzo, in merito alla divulgazione delle foto hot che ritraevano il sindaco in atteggiamenti intimi con alcune dipendenti comunali (fatti da cui comunque derivarono accuse di abuso in atti d’ufficio e concussione sessuale a carico dell’ex primo cittadino). 

Il processo di ieri, che rappresenta solo uno tra i diversi procedimenti pendenti nell’ambito della più ampia vicenda giudiziaria che vede imputati per vari reati contro la pubblica amministrazione l’ex sindaco Guarino ed i membri della sua giunta, si è concluso dunque con piena assoluzione di Clemente, difeso dal penalista Mattia Trofa.
All’ex consigliere Clemente è stato riconosciuto di aver solo esercitato all’epoca dei fatti un diritto di «critica politica», in riferimento alla denuncia-diffusione di fatti acclarati nella loro veridicità dagli organi inquirenti. 

Il sexygate di palazzo Orsini ebbe ampio risalto mediatico anche a livello nazionale, alimentando un grande scontro a livello giudiziario e politico. Nell’aula di Tribunale è stato ribadita la legittimità di portare a conoscenza un fatto pubblico verificatosi in Comune. La rilevanza sociale era predominante rispetto alla tutela della sfera privata. La denuncia di Clemente era legittima, in quanto egli rivestiva il ruolo politico di capogruppo del maggior partito di opposizione in consiglio comunale. La vicenda delle foto proibite deflagrò nell’aula del consiglio comunale. L’ex consigliere Clemente riferì di aver trovato nella cassetta della posta un plico di medie dimensioni e di aver scoperto con grande stupore che conteneva diverse foto a colori ritraenti l’ex primo cittadino in atteggiamenti compromettenti all’interno del suo ufficio presso il Comune di Solofra. Subito Clemente convocò una conferenza stampa per informare l’opinione pubblica di aver consegnato ai carabinieri le immagini. Una storia torbida. Fu accertato che qualcuno aveva piazzato cimici e videocamere nella stanza dell’ex sindaco per immortalarlo in pose proibite. La questione fu anche oggetto di un infuocato dibattito in consiglio comunale. Lo scandalo ebbe una vasta risonanza e la Procura della Repubblica di Avellino decise di sequestrare le foto hot. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino