Strage bus Avellino, Giovanni Castellucci condannato a sei anni di reclusione

Condannati anche il dg dell'epoca Riccardo Mollo e i dipendenti di Aspi Massimo Giulio Fornaci e Marco Perna

Giovanni Castellucci
La Corte di Appello di Napoli (seconda sezione) ha condannato a sei anni di reclusione l'ex ad di Aspi Giovanni Castellucci per la strage stradale avvenuta sull'A16 la...

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La Corte di Appello di Napoli (seconda sezione) ha condannato a sei anni di reclusione l'ex ad di Aspi Giovanni Castellucci per la strage stradale avvenuta sull'A16 la sera del 28 luglio 2013, all'altezza di Monteforte Irpino, in provincia di Avellino, dove un bus precipitò dal viadotto Acqualonga provocando quaranta morti.

Stessa pena anche per il dg dell'epoca Riccardo Mollo e per i dipendenti di Aspi Massimo Giulio Fornaci e Marco Perna

«Quella di oggi è a nostro avviso una sentenza incomprensibile», dichiara il difensore di Castellucci, Alfonso Furgiuele. «In oltre 50 anni di esercizio della professione non ricordo che una sentenza di assoluzione, sorretta da una motivazione solida, approfondita e giuridicamente ineccepibile, sia stata ribaltata in appello nonostante gli argomenti in essa sostenuti fossero stati tutti confermati ed anzi rafforzati a seguito di una articolata e completa rinnovazione dell’istruzione dibattimentale; come invece è avvenuto in questo caso. Pertanto, non riesco proprio a immaginare come sarà possibile per la Corte di Appello di Napoli redigere a sostegno della condanna una motivazione ragionevole, tale da poter ‘reggere’ nel giudizio di cassazione che sarà celebrato a seguito del ricorso che proporremo». 

«È una sentenza del tutto sorprendente e totalmente distonica rispetto alle risultanze del dibattimento – aggiunge Paola Severino – L’ex Amministratore Delegato di Autostrade, infatti, aveva stanziato i fondi per la sostituzione di barriere su oltre 2200 km di carreggiata, comprendenti quelle presenti sul viadotto in questione. Nella fase esecutiva, che ovviamente non competeva all’ing. Castellucci, si decise di non inserire la barriera presente sul tratto di Acqualonga tra quelli da rinnovare perché valutata adeguata e sicura, come confermato dal perito nominato dal Tribunale. L’ingegner Castellucci viene condannato dopo che il giudizio di primo grado ne aveva accertato l’innocenza. È difficile comprendere in cosa consisterebbe la colpa di Castellucci, se non quella di essere l’AD dell’epoca». 

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Il Mattino