Tasse non pagate dall'Avellino, Assoservizi passa alla fase coattiva

Tasse non pagate dall'Avellino, Assoservizi passa alla fase coattiva
Atti di espropriazione verso terzi contro l'Us Avellino. Il gestore delle tasse comunali, Assoservizi, fa sapere di aver predisposto le procedure per la riscossione coattiva...

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Atti di espropriazione verso terzi contro l'Us Avellino. Il gestore delle tasse comunali, Assoservizi, fa sapere di aver predisposto le procedure per la riscossione coattiva contro il sodalizio biancoverde, che secondo le stime dell'azienda deve agli avellinesi, cioè all'ente di Piazza del Popolo, tasse per quasi 500.000 euro. Lo fa sapere, attraverso una comunicazione scritta con tanto di riepilogo degli importi, tributo per tributo, l'amministratore unico di Assoservizi, Attilio Ortenzi. L'aggiornamento è in una nota indirizzata alla commissione Trasparenza del Comune di Avellino, ma anche al sindaco, Gianluca Festa. Come noto, da almeno un anno, l'organismo consiliare presieduto da Ettore Iacovacci, del Pd, ha portato alla luce la fitta corrispondenza tra gli uffici comunali e la società dell'alleato politico del sindaco, l'imprenditore Angelo Antonio D'Agostino, in relazione agli ingenti importi che secondo il Comune il sodalizio biancoverde non avrebbe pagato. In un momento in cui le tasse in città si alzano per tutti, per portare l'ente fuori dalle secche del pre-dissesto, l'argomento torna a far scalpore. Anche perché qui non si tratta dei canoni del vecchio Partenio, pure concesso settimanalmente all'Us Avellino al netto delle morosità che l'ente rileva e la società contesta, ma proprio di tributi comunali.

Gli atti per gli espropri riguardano, in particolare, 90.000 euro di imposte dal 2019 al 2021: due tranche da 36.000 euro per il Canone unico patrimoniale, la nuova tasse che accorpa l'imposta per l'occupazione dello spazio pubblico e della pubblicità, per gli anni 2021 e 2020. Altri 9.996 di Cup riguardano il 2019. E poi ci sono 7.985 euro di Icp per il 2019. Accertamenti ricorda ancora Assoservizi divenuti «definitivi per decorrenza dei termini di impugnazione». Ma per i quali «il contribuente, nel corso di alcune riunioni tenutesi presso gli uffici di questa concessionaria, ha dichiarato verbalmente la propria intenzione di accedere ad un pagamento rateale». Richieste senza seguito, però, perché continua Assoservizi - «ad oggi, comunque, non risulta ufficializzata alcuna istanza in tal senso». Così, l'azienda «ha predisposto gli atti di espropriazione presso terzi, che verranno notificati ove nel breve tempo non si verificherà il pagamento, anche rateale ove di spettanza, dell'importo dovuto».

Ma il grosso delle imposte non pagate sempre secondo il Comune dall'Us Avellino riguarda la Tari. Anche se l'importo inizialmente contestato è stato pesantemente ridotto. L'ultima volta, nei mesi scorsi, proprio Assoservizi aveva conteggiato un totale pregresso di ben 600.000 euro per la Tari del 2020 e del 2022. Oggi sono diventati 406.000 euro, relativi solo al 2022. L'intesa per la rateizzazione non c'è stata e l'Us Avellino ha impugnato gli importi. Dunque si attendono i pronunciamenti. La sostanza, però, non cambia. Il Comune non incassa nulla dallo stadio e da chi lo occupa. La commissione Trasparenza, che nei mesi scorsi aveva già inoltrato un esposto in Procura della Corte dei Conti, ha convocato Attilio Ortenzi, per lunedì, allo scopo di comprendere le ragioni della riduzione degli importi. Intanto, è rimasta totalmente in sospeso la partita parallela dei canoni. Solo dall'attuale società dell'Us Avellino, in primavera, il Comune aveva rivendicato circa 300.000 euro. Che non sono stati mai riscossi. La società, infatti, aveva contro-rilanciato ricordando di vantare importi per i lavori realizzati nello stadio così cospicui da porla in una condizione di credito verso l'ente. Come accade da molti anni, però, non si arriva mai alla definizione della vicenda. Come se ciò che avviene nel Partenio riguardasse un mondo a parte.

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Il Mattino