Trent'anni della Docg: «Con il Taurasi scommessa vinta»

La celebrazione del marchio a Montemarano

Trent'anni della Docg: «Con il Taurasi scommessa vinta»
«Il Taurasi può e deve trainare l'economia locale». Ne è certo l'assessore all'Agricoltura della Regione Campania, Nicola Caputo, che nella...

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«Il Taurasi può e deve trainare l'economia locale». Ne è certo l'assessore all'Agricoltura della Regione Campania, Nicola Caputo, che nella giornata di ieri ha partecipato al secondo dei due appuntamenti dedicati al trentennale della Docg del Taurasi che si sono svolti presso il Comune di Montemarano. Una iniziativa fortemente voluta dall'amministrazione comunale in collaborazione con il Gal Irpinia-Sannio che ha visto la partecipazione di produttori, rappresentanti istituzionali e giornalisti di settore. Caputo ha preso parte alla discussione intitolata «Il ruolo del Taurasi come motore di sviluppo economico e sociale delle aree interne in Campania» che ha preceduto una degustazione tecnica guidata dall'Ais di Avellino. Al suo fianco, moderati dal giornalista de «Il Mattino» Luciano Pignataro, il consigliere regionale Enzo Alaia, il sindaco di Montemarano, Beniamino Palmieri, il sindaco di San Mango sul Calore, Teodoro Boccuzzi, l'assessore all'Agricoltura del Comune di Montemarano, Natalia De Vito, e il rappresentante del Gal, Gianluca Carullo.

Nel corso della giornata importanti le testimonianze di Walter Mastroberardino e Salvatore Molettieri. «I trent'anni della Docg del Taurasi - afferma Caputo - sono stati anni formidabili per il vino campano, nei quali l'Irpinia ha trainato l'intera regione». Adesso, infatti, «abbiamo una visibilità ed una percezione completamente diverse e siamo riconosciuti come produttori di vino di alta qualità». Naturalmente, questo non basta: «C'è bisogno di uno sforzo in più per il rafforzamento del brand regionale - afferma Caputo - ma siamo sulla buona strada, anche grazie ai produttori». La provincia di Avellino, però, continua ad essere parte di quelle aree interne alle prese con enormi difficoltà strutturali. In proposito, Caputo è netto: «Il Taurasi può e deve essere un volano di sviluppo. L'intera zona deve saper sfruttare queste potenzialità e i prodotti agroalimentari devono trainare l'economia locale». Sul fronte della promozione la Regione Campania è particolarmente attiva. «Da parte nostra - afferma - stiamo ragionando dell'integrazione degli asset agroalimentari all'interno degli itinerari turistici» ed è chiaro che «le aree interne debbano sviluppare itinerari proprio partendo da queste eccellenze». Insomma, le potenzialità sono tante, ma devono essere sfruttate. Fino ad oggi, d'altro canto, malgrado gli enormi passi in avanti fatti, resta l'amaro in bocca per le occasioni perdute, anche a causa della incapacità dei vari attori istituzionali di individuare dei punti in comune da cui partire.

Sul punto è piuttosto chiaro il consigliere regionale Enzo Alaia, che dal 2004 al 2007 è stato assessore all'Agricoltura presso la Provincia di Avellino con delega regionale per la gestione dei fondi Por. «Parlando con alcuni dei vecchi dipendenti dell'ispettorato agrario - ricorda Alaia - è venuto fuori che quella della Docg del Taurasi agli inizi degli anni 90 è stata una vera e propria scommessa. Una scommessa figlia non tanto dell'attività istituzionale, quanto della caparbietà e dell'intraprendenza dei produttori che hanno portato l'Irpinia ad avere la prima denominazione di origine controllata e garantita del Mezzogiorno». Adesso, però, non bisogna fermarsi, anzi, «è necessario procedere lungo questa strada - evidenzia Alaia - e valorizzare sempre di più i nostri prodotti di eccellenza». Proprio per questo, «in qualità si consigliere regionale - sottolinea - solleciterò l'assessore affinché ponga in essere tutte le azioni in grado di valorizzare il territorio, sia attraverso il Taurasi che gli altri vini di eccellenza che produciamo». 

 

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Il Mattino