Il Carro, l'ultimo della serie degli obelischi di paglia irpini tirati in estate, è andato in trasferta a Jelsi, in Molise, dove si è svolto un incontro sul...
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Il percorso, prettamente burocratico, di riconoscimento tutela e conservazione è giunto ad una fase avanzata. In pratica, la guglia dorata di Mirabella, realizzata dall'artista Giotto Faugno, erede di un'antica e pregiata usanza locale, è a un passo dalla vetta, quella che l'Unesco conferisce ai custodi di tradizioni solide e identitarie.
È il caso appunto dei Carri irpini, realizzati con un materiale semplicissimo, la paglia, e portati in processione per le vie del paese in onore di santi e madonne che hanno a suo tempo protetto e preservato le rispettive comunità da pestilenze, malattie e carestie. «Incrociamo le dita - ha poi esclamato Giancarlo Ruggiero a margine dell'incontro molisano che ha celebrato anche la cultura cerealicola mediterranea e quindi i rituali dei carri artistici fatti con le spighe di grano -. Siamo a buon punto. Ce la stiamo mettendo tutta perché ci crediamo nella realizzazione di questo sogno, e perchè davvero i carri irpini meritano questo ambito riconoscimento internazionale».
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l percorso è stato ad oggi lungo, e pure tortuoso, ma le amministrazioni locali irpine coinvolte nel progetto non si sono mai arrese e puntano a raggiungere l'obiettivo che si sono prefissato. Insieme a Mirabella Eclano ci sono anche Flumeri, Fontanarosa, Villanova del Battista e per il Sannio i Comuni di Foglianise e San Marco dei Cavoti. Tutti uniti per festeggiare, si spera al più presto, il successo di una squadra coesa e affiatata. «In fondo sarebbe la vittoria delle nostre comunità - ha infine esclamato Ruggiero, da fine maggio primo cittadino di Mirabella -. I carri sono da sempre simbolo di unità e identità pure per chi è emigrato e ogni anno torna per assistere al rito della tirata». Un richiamo forte e profondo come le radici.
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Il Mattino