Valle Ufita, un masterplan per evitare cattedrali nel deserto

Le opere che possono cambiare l'area: dalla stazione alla Lioni-Grotta

Valle Ufita, un masterplan per evitare cattedrali nel deserto
Alta capacità, stazione Hirpinia, Piattaforma logistica, Lioni-Grottaminarda, Zes e Terminal Air. Sono i cardini che possono cambiare il baricentro della provincia di...

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Alta capacità, stazione Hirpinia, Piattaforma logistica, Lioni-Grottaminarda, Zes e Terminal Air. Sono i cardini che possono cambiare il baricentro della provincia di Avellino (con il rischio di isolare il capoluogo). Infrastrutture su cui ancorare una programmazione che tenga conto del valore delle singole comunità, proiettandole in una dimensione moderna. Fino a qualche anno fa erano in tanti a dubitare sulla effettiva realizzazione dell'hub ferroviario.

Poi la svolta con la scelta definitiva di realizzare in località Santa Sofia il fulcro del nuovo sistema, anello di congiungimento tra i due mari e del corridoio Scandinavo-Mediterraneo. Le certezze di Fs ed Rfi, dunque, ad alimentare la fiammella della speranza, mentre intanto altri progeti andavano avanti, seppur a rilento. In questo disegno, però, è sempre stato inconfutabile un dato: evitare una nuova cattedrale nel deserto. E qui che è entrato in gioco la "rivoluzione" del masterplan, strumento indispensabile per raccordare tutto il territorio alle direttrici dello sviluppo. Come la nascitura stazione Hirpinia lungo la ferrovia Napoli-Bari determinerà un nuovo concetto di centralità? Oltre ad essere baricentrica rispetto ai dodici nuclei industriali della provincia, l'intera cerniera tra Irpinia, Sannio e Puglia rappresenterà, geograficamente, una zona retroportuale del quadrilatero Zes Napoli-Bari-Taranto-Gioia Tauro.

Strategica in tal senso, dunque, la Piattaforma logistica (30 milioni di euro dal Pnrr) che contribuirà alla conversione del trasporto su gomma in traffici intermodali, con importanti ricadute sulla riduzione delle emissioni inquinanti e climalteranti. Quanto basta per far convergere interessi ed ambizioni di ogni settore. Dall'industria al manifatturiero, dall'agricoltura alla ricerca scientifica, dall'enogastronomia alla formazione, dal turismo religioso alla ricettività.
Insomma, canali che potrebbero da un lato frenare il processo di spopolamento, dall'altro alimentare occasioni di crescita. Ora gli amministratori locali dovranno lavorare per riempire di contenuti la programmazione.

Il famoso Documento Hirpinia, sottoscritto nella primavera di due anni fa dai sindaci della Conferenza dei servizi del lotto Apice-Hirpinia (Ariano Irpino, Flumeri, Grottaminarda, Melito e Frigento), da Confindustria, parti sociali e Consorzio Asi, contiene l'essenzialità di un sistema viario afferente località Santa Sofia. Tradotto: collegamento Tre Torri-La Manna-Ariano-Camporeale; raccordo con il nucleo industriale di Valle Ufita e con la SS 90; strada a scorrimento veloce stazione-Grottaminarda, casello autostradale, Terminal Air imbocco Lioni-Grottaminarda.


Al di là della presenza in zona dell'Iia e del pastificio della De Matteis Agroalimentare sono per citare qualche esempio , il potenziamento delle attività industriali e produttive è indispensabile. Bisognerà anche ampliare il settore enogastronomico, migliorare quello agricolo, laddove ci si attende un cambio di passo: da una gestione prevalentemente a carattere familiare e di piccole imprese, ad un sistema capace di produrre e trasformare le materie prime, anche quelle provenienti dai due mari. Potenziare l'ospedale di Ariano Irpino ed i servizi sanitari. Oggi sul territorio insistono anche realtà di ricerca (Biogem su tutte) e formative di rilievo, come le due facoltà universitarie presenti al polo di Grottaminarda ed una terza ad Ariano Irpino. Ma potenziarle non sarebbe male. Eppoi, i sindaci ritengono necessaria la presenza di un Tribunale.
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Il Mattino