La vedova Campanello: «Aspetto ancora giustizia»

La vedova Campanello: «Aspetto ancora giustizia»
«Il Ministro della Giustizia ha preso l'impegno di incontrarmi per valutare la riapertura delle indagini sulla morte di mio marito. Dopo venticinque anni Pasquale...

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«Il Ministro della Giustizia ha preso l'impegno di incontrarmi per valutare la riapertura delle indagini sulla morte di mio marito. Dopo venticinque anni Pasquale Campanello merita giustizia».


Antonietta Oliva, vedova dell'agente di Polizia Penitenziaria crivellato di colpi da un commando armato la sera dell'8 febbraio del 1993 sotto la sua abitazione di Torrette di Mercogliano, non perde la speranza. È lei stessa a raccontare dell'impegno assunto dal Guardasigilli Alfonso Bonafede lo scorso 2 novembre, in occasione della cerimonia di commemorazione dei caduti dell'Amministrazione Penitenziaria. «Ora attendo una sua convocazione, perché la mia famiglia ancora non ha ricevuto giustizia per l'uccisione di Pasquale», ricorda Oliva. Chi ha deciso di non dimenticare il sacrificio di Campanello, ucciso per non aver ceduto alle richieste di favori arrivate dai capo clan rinchiusi nel Carcere di Poggioreale, dove lui lavorava, è l'associazione Libera che ha ideato e prodotto «Un giorno come tanti», documentario che sarà presentato venerdì a Cesinali presso il Teatro d'Europa in occasione della quarta edizione del premio Campanello. «Il documentario risveglia inevitabilmente in me momenti drammatici, ma al tempo stesso fa riaffiorare anche ricordi belli. Pasquale non viene raccontato solo sotto il profilo professionale di incorruttibile agente penitenziario, ma emerge anche l'aspetto umano», commenta la signora Oliva.
 
Il premio all'impegno quotidiano, istituito dal presidio di Libera Atripalda, andrà all'associazione «Addio Pizzo», all'agente Alessandro Magno, braccio destro di Roberto Mancini, primo poliziotto ad indagare sulla Terra dei Fuochi, a Simmaco Perillo responsabile della cooperativa «Al di là dei sogni» e al gruppo Molotov d'Irpinia per aver dedicato la canzone «Ami(t)anto» alla strage ex Isochimica. «Venerdì sarà solo il primo appuntamento di un percorso che ci accompagnerà al 21 Marzo, quando come annunciato nei giorni scorsi si terrà proprio qui ad Avellino la giornata regionale della Memoria e dell'Impegno. Per noi fare memoria significa restituire, soprattutto ai più giovani, la capacità di stare al mondo nel presente riconoscendoci in quello che è stato e che sarà», spiega Emilia Noviello, coordinatrice di Libera Avellino.


Autore del documentario il videomaker Giovanni Centrella: «Raccontare la storia ci Campanello, significa raccontare la storia non di un eroe, ma di un avellinese come tanti che ha scelto di non piegarsi». Ed è proprio la semplicità di esempi diventati straordinari che ha mosso la nascita di un premio intitolato a Campanello: «proviamo a dare voce alle storie di impegno quotidiano. È vero che non abbiamo bisogno di eroi, ma è doveroso rendere omaggio a tutti quegli uomini che non si sono piegati alle mafie e hanno continuato a lavorare e vivere con la schiena dritta» spiega Antonio Di Gisi, referente Libera Atripalda.
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Il Mattino