ARIANO IRPINO - Va avanti la protesta degli agenti di polizia penitenziaria. Ad Ariano Irpino, così come altrove, prosegue ad oltranza l'astensione dalla mensa...
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Sul risultato della visita sarà informata l'opinione pubblica. A livello nazionale, invece, si registra l'interruzione delle relazioni sindacali con l'amministrazione centrale degli istituti penitenziari e l'indizione di una manifestazione a Roma per il 27 marzo prossimo. I motivi che inducono la polizia penitenziaria a protestare rimangono, ovviamente gli stessi. Permane, infatti, la condizione di Istituti Penitenziari, dotati di organici sottodimensionati rispetto alle reali necessità, gravati da carichi di lavoro che il personale è costretto da tempo a sopportare e che , nonostante tutto, affronta quotidianamente con la consueta dedizione.
In questo clima, già esasperato, il confronto con le istituzioni latita, le relazioni sindacali sono sempre più rare fatte e non è possibile garantire l'applicazione corretta dei protocolli di intesa locali. Con le nuove dotazioni organiche è stata ridotta di circa 750 unità la forza presente in Campania. La nuova ripartizione delle dotazioni organiche a livello nazionale, ha fortemente penalizzato in particolar modo la regione Campania, unica realtà del panorama nazionale in cui operano esclusivamente Nuclei Provinciali ed Interprovinciali che assorbono centinaia di unità di Polizia Penitenziaria impegnate quotidianamente nei servizi di traduzione e piantonamento di detenuti per lo più appartenenti al circuito Alta Sicurezza.
Ne consegue un notevole aggravio dei carichi di lavoro dei poliziotti attualmente operanti che fa leva esclusivamente sullo spi rito di sacrificio degli stessi che per adempiere al proprio dovere espletano sistematicamente cospicue ore di lavoro straordinario, viaggiando con scorte sottodimensionate con grave pregiudizio per la sicurezza. Per Ettore Sommariva, segretario provinciale Osapp, «anche l'opinione pubblica sta prendendo finalmente coscienza di quanto accade nei nostri istituti penitenziari. Solo chi è chiamato ad intervenire fa finta di nulla». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino