Violenza sessuale sulla connazionale: a giudizio 32enne ospite della Caritas

Violenza sessuale sulla connazionale: a giudizio 32enne ospite della Caritas
Aperto il dibattimento nel processo per violenza sessuale, rissa e lesioni aggravate tra extracomunitari al centro sociale Samantha Della Porta di Avellino. Alla sbarra, un 32enne...

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Aperto il dibattimento nel processo per violenza sessuale, rissa e lesioni aggravate tra extracomunitari al centro sociale Samantha Della Porta di Avellino. Alla sbarra, un 32enne di origini somale, che in più occasioni durante il periodo di permanenza presso il centro Caritas Don Tonino Bello di via Morelli e Silvati, avrebbe costretto una 26enne sua connazionale - anch'ella ospitata presso la struttura della Caritas - a subire atti sessuali. L'uomo, difeso dall'avvocato Angelo Polcaro, inizialmente rispondeva anche di rissa aggravata, ma da quest'accusa in accoglimento delle richieste della difesa già è stato prosciolto.

Una vicenda venuta alla luce, solo quando, la donna stanca di subire le continue violenze, si sarebbe ribellata e aiutata da una sua amica e connazionale avrebbe reagito cercando di malmenare il suo molestatore. Una reazione che sfociò in una colluttazione fisica tra i tre cittadini extracomunitari, il 32enne e le due donne, che diede luogo ad una violenta rissa, rendendo necessario l'intervento delle forze dell'ordine. Sul posto, infatti giunsero due pattuglie della squadra Volante della Questura di Avellino. Gli agenti, intervenuti, trovarono il 32enne, trattenuto con forza da una delle due donne, mentre un'altra cercava di colpirlo con una grossa pietra che brandiva tra le mani.
Dunque, si rivelò davvero provvidenziale l'intervento della polizia che evitò il peggio, ponendo fine alla violenta colluttazione nella quale peraltro le due donne riportarono anche lesioni diagnosticate dall'ospedale san Giuseppe Moscati, dove dopo l'intervento della polizia furono trasportate.

E in quel momento la donna raccontò alle forze dell'ordine le violenze che nei giorni di permanenza presso la struttura di via Morelli e Silvati era stata costretta a subire ad opera del 32enne somalo. Da qui la denuncia nei confronti dell'uomo. Nella prima udienza sono state affrontate le questioni preliminari, ammessi i mezzi di prova richiesti dalle parti. Il processo è stato rinviato al prossimo 21 marzo per sentire la vittima.
a. m.
 

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Il Mattino