Ztl e musica per tutta la notte, guerra residenti-Comune Avellino

Ztl e musica per tutta la notte, guerra residenti-Comune Avellino
Prima in prefettura, poi nella stanza del sindaco Festa. La protesta dei residenti del centro storico contro la movida senza freni, da poco dilatata negli orari e nei decibel...

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Prima in prefettura, poi nella stanza del sindaco Festa. La protesta dei residenti del centro storico contro la movida senza freni, da poco dilatata negli orari e nei decibel della musica, proprio su provvedimento della fascia tricolore, arriva nelle istituzioni.

Doppio confronto per la delegazione guidata dall'avvocato Rita Cesta, e muro contro muro soprattutto con Piazza del Popolo. Il faccia a faccia con l'amministrazione comunale, al netto delle scintille tra i protagonisti (per il Comune c'è anche la vicesindaco Laura Nargi) non produce alcuna intesa. L'amministrazione tira dritto, declinando di fatto le responsabilità per ciò che accade dopo l'una, quando l'orario della Ztl viene a cessare. Ma i residenti la parte che protesta si mostrano inferociti. E l'allungamento all'una di notte dell'orario per la musica, con «deroga ai limiti di emissione sonora e superamento dei valori stabiliti dalla normativa vigente in materia di inquinamento acustico» suona come un ulteriore schiaffo. «Proprio l'esatto contrario di quello che noi avevamo chiesto - sbotta la signora Franca Carbone - Chiedevamo meno caos e ci ritroviamo con la musica fino all'una, mentre già oggi si continua a strillare sotto i nostri balconi fino alle tre di notte. Ho misurato personalmente i decibel nelle scorse sere, e sono arrivata ad 80 rispetto ad un massimo di 30». La residente del centro storico sottolinea l'assenza di risposte dalla Prefettura, che ieri ha ricevuto i manifestati con il vicario Rosanna Gamerra, e dal Comune: «Le nostre proteste e i nostri disagi sono reali e dovrebbero essere ascoltati. Musica oltre il limite, movida sfrenata, non ci sono agenti e non ci sono vigili, la Ztl stenta a partire in modo regolamentare e con le telecamere in grado di vigilare. Non abbiamo vie di fuga quando ci sono le serate più affollate. Al Comune lo sanno e avevano fatto promesse a morire anche sui parcheggi, che non ci sono». Sulla sicurezza, la donna evidenzia che «non basta il passaggio effimero dei vigili, ma anche la Prefettura ci ha risposto in maniera vaga». 

Franco Roca, che abita a Piazza Duomo, non è contrario alla Ztl in maniera preconcetta. «Per noi, la Ztl potrebbe pure essere valida, ma non così: «Io che abito a via Duomo ho difficoltà a rientrare a casa perché c'è un vero e proprio blocco. Per i residenti alle spalle del Duomo, quella è l'unica via di uscita e sono chiusi dentro». I residenti vorrebbero i servizi annunciati 3 mesi fa: «A piazza Duomo continua Roca - non c'è nemmeno un cestino per le carte. Né ci sono bagni chimici, con i quali, almeno, non ci ritroveremmo le persone che fanno i propri bisogno di fronte alle nostre abitazioni. Nulla sull'arredo urbano - chiosa - e sulle bici della Zona 30, che si sono perse di vista».

Una questione di diritti. Non esattamente contemperati. «Non sono assolutamente rispettati - rincara Sabina Alvino - perché questa Ztl è stata semplicemente concepita per garantire ad alcuni distributori di cibi e bevande di recuperare quello che avevano evidentemente perso. Nessuno dice che non devono esserci iniziative e gli eventi, ma vanno regolamentati. Così la Ztl è inutile a tutto il resto della città».

Non la pensa così l'amministrazione Festa, che ha rilanciato più volte e ipotizza la possibilità di estenderla ben oltre il prossimo 30 settembre. In più, stanno aprendo nuove attività, tutte di somministrazione, e questo dato viene letto come una conferma della bontà dell'esperimento. I mercoledì senza autorizzazioni del mese di giugno hanno rappresentato certamente il detonatore della protesta. Ma ora l'amministrazione è pronta ad organizzarli in proprio, vedremo con quale piano di mobilità e sicurezza. Evidentemente, però, c'è un conflitto forte con i residenti.


Al termine del faccia a faccia col sindaco e la vice, dunque, l'avvocato Cesta annuncia la volontà di andare oltre, immaginando un esposto in Procura: «Festa ha sminuito tutte le nostre argomentazioni, dicendo che per le prossime manifestazioni, quelle del Comune, sarà tutto definito al meglio, ma declinando ogni responsabilità su quello che accade dopo l'una. Il sindaco - chiosa l'avvocato - disconosce la paternità delle attività sinora svolte al centro storico e se ne lava le mani. Il che, per noi, è inaccettabile».  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino