La guerra dell'acqua: «Sprecata per allagare le aiuole»

Corona di Altra Benevento attacca il Comune sulla gestione del servizio idrico

Cittadini che ricaricano taniche in caso di emergenza
«Acqua del Biferno sprecata per allagare le aiuole della zona alta della città e una semi discarica spostata dalla strada pubblica nel terreno privato vicino al...

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«Acqua del Biferno sprecata per allagare le aiuole della zona alta della città e una semi discarica spostata dalla strada pubblica nel terreno privato vicino al cimitero. La costosa commissione Verde pubblico deve verificare gli affidi e gli appalti». L'accusa arriva da Gabriele Corona, movimento «Altra Benevento è possibile». «Ieri sera, 4 settembre - racconta Corona -, mentre il Comune annunciava che avrebbe razionato l’acqua nelle abitazioni della parte alta della città per carenza idrica, l’impianto pubblico per innaffiare allagava l’aiuola tra via Meomartini e via Nenni, vicino alla chiesa dei Cappuccini, i marciapiedi e le strade vicine. Lo spreco di acqua buonissima del Biferno per innaffiare, da noi già segnalato, si è verificato più volte nel corso di questa estate caldissima nonostante il presidente della Gesesa, Domenico Russo, avesse assicurato che non sarebbe più accaduto».

«Quell’aiuola - ricorda Corona - è stata data in “affido” ad una ditta privata che ne deve curare la manutenzione in cambio della possibilità di istallare vari cartelli pubblicitari senza pagare la relativa tassa, ma l’acqua e l’impianto per innaffiare sono del Comune di Benevento in uso alla Gesesa. La ditta privata paga l’acqua o il costo rimane a carico dei cittadini? Molte altre aiuole della città sono date in “affido” a privati in cambio di tassa pubblicità non pagata ma le condizioni di manutenzione sono diverse, per alcune non c’è l’impianto pubblico per innaffiare e sono diversi anche il numero e le dimensioni dei cartelli pubblicitari (alcuni sono tanto grandi da impedire agli automobilisti la corretta visuale negli incroci)».

Poi l'affondo: «Una verifica sullo stato di quelle aiuole e dei mancati incassi per tassa di pubblicità non pagata dovrebbe farla anche la commissione consiliare Verde pubblico, le cui sedute che in media durano meno di un’ora, costano più di 500 euro ognuna. Un’altra verifica deve essere fatta dal settore Verde pubblico e dalla relativa commissione Consiliare per la pulizia delle aree pubbliche appaltata a ditte private. Emblematico è il caso che si è verificato pochi giorni fa davanti al cimitero comunale. Una pala meccanica ha “pulito” la strada pubblica trascinando oltre la scarpata, in un terreno privato, una tonnellata di rifiuti di ogni tipo (legname, pannelli di plastica, vetro, materiali edili). Insomma, una volta si diceva che per dare l’impressione di pulito, si nascondeva la polvere sotto il tappeto, invece nel 2023 a Benevento il sindaco ordina ai proprietari dei fondi privati di tenere pulite le loro aree, poi passa la ditta incaricata dal Comune e “sposta” i rifiuti dalle strade pubbliche ai terreni privati».

 

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Il Mattino