Ambulanti e ristoratori, a Benevento la rabbia torna in strada

Ambulanti e ristoratori, a Benevento la rabbia torna in strada
La Pasqua è stata solo una parentesi tra le proteste. Oggi e domani si annunciano due giorni caldi per l'ampio fronte di contestazione che abbraccia svariati segmenti...

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La Pasqua è stata solo una parentesi tra le proteste. Oggi e domani si annunciano due giorni caldi per l'ampio fronte di contestazione che abbraccia svariati segmenti economici locali. Ad aprire il ciclo di iniziative finalizzate a chiedere riaperture e ristori saranno i commercianti ambulanti che terranno questo pomeriggio un corteo di sensibilizzazione con i propri furgoni da lavoro. Quelli che abitualmente si trasformano in bancarelle e che da settimane sono invece costretti a restare in garage. «Alle 16.30 - annuncia la sezione locale dell'associazione nazionale ambulanti Ugl - il corteo prenderà il via da piazza Risorgimento e sfilerà, anche con auto al seguito, per via Perasso, viale dei Rettori, via del Pomerio, corso Vittorio Emanuele, corso Garibaldi, area Duomo, via Porta Rufina, Ponte Sabato, via Napoli, via San Vito, Rotonda centro commerciale Buonvento, via Napoli, via delle Puglie, via del Sole, viale Atlantici, via Meomartini, viale Mellusi per poi fare ritorno a piazza Risorgimento. Noi lavoratori di mercati generali e rionali, feste patronali e non, fiere, sagre e celebrazioni religiose, torniamo in piazza e scendiamo in strada per chiedere di porre fine al protrarsi di una condizione non voluta che sta mettendo a serio rischio con la chiusura definitiva, una realtà commerciale che dà lavoro a centinaia di famiglie a Benevento e provincia».

«Non saremo soli a far sentire la nostra voce - aggiunge Tony Caruso, presidente dell'associazione mercati rionali e rappresentante dell'Ana -. Si uniranno alla nostra protesta tutte le categorie con partite Iva, ovvero ristoratori, parrucchieri, centri estetici e tutti gli altri che come noi stanno pagando a caro prezzo la chiusura forzata che ci sta riducendo sul lastrico. Si sono dimenticati di noi. A causa della pandemia siamo costretti a restare fermi e a non poter aprire le nostre attività per portare soldi a casa. È una mortificazione continua, dopo un anno di stop ci vengono riservati ristori da miseria. Ci sentiamo ormai allo stremo - conclude Caruso - non sappiamo più cosa fare per farci ascoltare, da un anno non ci fanno lavorare e ancora non c'è un piano per ripartire». Una rappresentanza degli ambulanti verrà ricevuta dal sindaco Mastella alle 18.30. A seguire potrebbe anche esserci un confronto con il prefetto Carlo Torlontano.

Difficoltà analoghe ma strategia opposta quella scelta dalla Confesercenti che ha optato per una mobilitazione istituzionale. «Ci rivolgiamo al capo dello Stato Sergio Mattarella cui indirizziamo un documento elaborato dalla confederazione nazionale - annuncia Gianluca Alviggi, presidente provinciale della sigla di categoria -. A nostro avviso non ha alcun senso in questa particolare congiuntura storica rivolgersi a interlocutori che hanno già dimostrato di non sapere o volere intervenire. Mi riferisco ad esempio al sindaco Mastella, che sicuramente avrebbe dovuto cercare di tutelarci maggiormente sui tavoli regionali. Benevento e il Sannio non hanno mai vissuto una situazione tale da giustificare zone rosse e invece si trovano da mesi a pagare le conseguenze di decisioni ingiustificate. E non condividiamo francamente nemmeno le proteste di strada. Lasciano il tempo che trovano, producono soltanto solidarietà di circostanza o, peggio, di maniera. L'unica soluzione a questo punto è farci tornare a lavorare, rispettando i protocolli di sicurezza, o adottare provvedimenti che ristorino realmente le perdite subite. Ciò che invece non ha fatto l'ultimo decreto Sostegni che ha dimostrato come il governo Draghi non sia affatto migliore del precedente. Ragioni - anticipa Alviggi - che rappresenteremo domani in delegazione al prefetto Torlontano, con la richiesta di farsene latore presso il presidente Mattarella».

Domani sarà anche il giorno della eclatante iniziativa del Movimento Imprese Ospitalità: ristoranti riaperti a pranzo e a cena malgrado il perdurante divieto». 

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Il Mattino