Tutelare l'Arco e valorizzarlo come merita. Obiettivo che finora è rimasto perlopiù mera enunciazione di principio. Cambiare rotta è un imperativo...
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LA STRETTA
Il giro di vite commissionato ai caschi bianchi non ha una data di scadenza. Già nei giorni scorsi i primi riscontri tangibili: oltre 50 contravvenzioni elevate in poche ore. Una campagna che proseguirà in tutti i prossimi weekend: «L'Arco di Traiano è una nostra priorità assoluta - conferma il numero uno della polizia municipale Giovanni Fantasia - Abbiamo programmato servizi ad hoc con verifiche a campione durante il giorno e pattuglie dedicate nei turni serali in occasione della movida». La vigilanza diurna è peraltro supportata dalla presenza di un ausiliare del traffico. Presidio che però verrà presto a mancare. Nell'anno in corso infatti andrà in pensione uno dei due ultimi operatori in servizio.
IL PROGETTO
Per quanto riguarda le azioni a medio termine le speranze di valorizzazione sono riposte nel Pics, il Programma integrato città sostenibile per il quale Clemente Mastella ha appena annunciato l'approvazione del Documento di orientamento strategico. In soldoni, quasi 2 milioni destinati all'Arco sui 18 che giungeranno in città. Gli interventi canalizzati attraverso l'obiettivo tematico «Preservare e tutelare l'ambiente e promuovere l'efficienza delle risorse» riguardano la riqualificazione dell'area verde circostante e l'allestimento di nuove strutture a servizio del monumento, in collegamento con il vicino Sant'Ilario. Si prevede in particolare la realizzazione di una cavea per ospitare spettacoli all'aperto, e di una passerella rialzata per la fruizione ravvicinata dei bassorilievi marmorei. Ma andrebbe riattivata un'adeguata videosorveglianza dopo l'infausta parentesi del progetto Kes terminata nel 2012. Da allora gli occhi elettronici sull'Arco si sono spenti, lasciando impunite le ripetute aggressioni vandaliche al monumento. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino