Assistenza domiciliare a Benevento, l'Anac: «Asl ha sforato di 10 milioni»

Assistenza domiciliare a Benevento, l'Anac: «Asl ha sforato di 10 milioni»
L'Anac (Autorità nazionale anticorruzione), nella relazione finale per l'anno 2019 pubblicata ieri, dedica un intero paragrafo al servizio di cure domiciliari che...

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L'Anac (Autorità nazionale anticorruzione), nella relazione finale per l'anno 2019 pubblicata ieri, dedica un intero paragrafo al servizio di cure domiciliari che l'Asl ha prorogato oltre il triennio compreso tra il 2014 e il 2017, sforando il budget di 10 milioni di euro. A settembre 2018 l'Anac aveva inviato all'azienda sanitaria una comunicazione di avvio del procedimento istruttorio relativo all'affidamento dei servizi domiciliari.


Nel mese di ottobre, la direzione generale aveva dato all'Anac risposta di conferma della criticità riscontrata inerente a una sottostima del fabbisogno delle cure domiciliari dovuta a una sempre maggiore richiesta assistenziale da parte dell'utenza. Inoltre, aveva indicato che, in vista della scadenza del contratto di appalto, per la nuova procedura di gara stava ridefinendo un capitolato adeguato all'effettivo fabbisogno e aveva sottolineato la necessità di predisporre la proroga del servizio che non può essere interrotto in quanto è destinato a persone e a bambini, tra cui quelli nati prematuri, che hanno bisogno di cure inderogabili da erogare a casa.
 
«Attualmente - dice il direttore generale Gennaro Volpe - siamo nella fase di svolgimento della nuova gara e va detto che puntiamo molto sul potenziamento del servizio, proprio perché destinato a malati che ne hanno una indiscussa necessità». Nel Provvedimento, sottoscritto dall'allora presidente Raffaele Cantone, l'Anac rappresentava all'Asl la condizione secondo cui, a fronte di un corrispettivo di 10,7 milioni di euro per un periodo di tre anni non rinnovabile, l'importo era lievitato fino a raggiungere la somma di 20,5 milioni pari a quasi il doppio rispetto a quanto stabilito al momento dell'affidamento del servizio. «A conclusione dell'istruttoria - si legge nella delibera - sono state riscontrate evidenti carenze organizzative da parte dell'Asl che hanno comportato la mancata rilevazione dell'elevato incremento della spesa programmata oltre all'ingiustificato ricorso all'istituto della proroga contrattuale, in quanto, un'efficace gestione di tale criticità avrebbe dovuto indurre alla tempestiva indizione di una nuova gara, per evitare il raddoppio dei costi in confronto all'importo programmato. La procedura di gara non risulta essere stata espletata tempestivamente dall'Asl che, solo in seguito all'istruttoria dell'autorità anticorruzione aveva proceduto a deliberare una nuova gara a evidenza pubblica». Quindi, a causa delle anomalie riscontrate, non giustificate sufficientemente dall'azienda sanitaria, l'ex presidente Cantone aveva stabilito di inoltrare il provvedimento alla Procura della Repubblica e al Tribunale di Benevento oltre che alla Procura della Corte dei Conti della Regione Campania, per stabilire eventuali profili di competenza.


Le cure in Adi (assistenza domiciliare individuale) costituiscono uno dei nodi principali della rete integrata dei servizi socio sanitari dedicati ai disabili, agli anziani non autosufficienti, ai malati terminali, ai malati oncologici e ai bambini prematuri e con patologie gravi. Il servizio sanitario nazionale riconosce le cure domiciliari fra i Livelli essenziali di assistenza (Lea) erogabili a livello distrettuale, quindi in tutti e cinque i distretti del territorio sannita, e ne sancisce l'efficacia e l'importanza nel quadro degli interventi utili a rispondere ai bisogni complessi di quelle fasce della popolazione che non trovano adeguata soluzione all'interno di altre strutture. Quindi, le cure domiciliari assicurano al paziente la valutazione multidimensionale e multidisciplinare.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino