«Basta lezioni al gelo»: sciopero degli studenti per i termosifoni spenti

Studenti dell'Industriale Bosco Lucarelli di viale San Lorenzo in sciopero

Gli studenti in agitazione
Studenti dell'Industriale Bosco Lucarelli di viale San Lorenzo in sciopero perché in aula fa troppo freddo. Ieri mattina la protesta è andata in scena nel cuore...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Studenti dell'Industriale Bosco Lucarelli di viale San Lorenzo in sciopero perché in aula fa troppo freddo. Ieri mattina la protesta è andata in scena nel cuore del capoluogo. «I termosifoni non funzionano e si gela» spiegano Giovanni, Filippo ed Emanuele, rappresentanti dell'istituto. «Il termometro nelle aule è sceso a 12 gradi denunciano non possiamo accendere stufe elettriche per questioni di sicurezza e spesso dobbiamo anche aprire le finestre per il ricambio dell'aria. La situazione è diventata insostenibile». Per questo motivo gli studenti hanno disertato in massa l'entrata in classe, dopo aver consultato anche la dirigente scolastica Maria Gabriella Fedele, che da settimane chiede l'intervento dei tecnici della Provincia per sostituire una delle caldaie presenti nell'istituto. Una situazione che si protrae dalla primavera. «La caldaia spiega la preside è stata rimossa ad aprile dopo lo spegnimento dei termosifoni. Ci sono state delle lungaggini che hanno sottratto del tempo utile per la sostituzione, generando un ritardo che paghiamo ancora oggi». Sulla protesta di ieri la dirigente afferma che «è giusto manifestare il disappunto per la mancanza di un servizio fondamentale. Mi chiedo perché questi lavori non sono stati fatti in estate».


La popolazione studentesca si è radunata nel piazzale dell'istituto intorno alle 9 per poi trasferirsi davanti alla prefettura e alla vicina sede della Provincia. Giunti davanti ai cancelli degli uffici della Rocca dei Rettori, gli studenti hanno chiesto un colloquio con il presidente della Provincia, Nino Lombardi. I rappresentanti sono stati ricevuti nella sala giunta dalla vice segretaria Libera Del Grosso, poi il collegamento telefonico con Lombardi. «È dalla fine di ottobre che la Provincia promette di trovare soluzioni al problema accusano gli studenti ora ci siamo stancati e abbiamo deciso di alzare la voce perché in queste condizioni non è possibile fare lezione».


Le rimostranze degli studenti hanno spinto il Lombardi a intervenire velocemente per risolvere la criticità: la consegna della nuova caldaia dovrebbe avvenire già entro il weekend. «Risolveremo il problema in una settimana tranquillizza Lombardi purtroppo nonostante la nostra richiesta sia partita già da due mesi le forniture tardano ad arrivare». Le proteste di ieri, dunque, riaccendono il dibattito sullo stato di salute delle scuole cittadine, dopo il sitin organizzato lunedì dagli studenti del liceo scientifico Rummo scesi in piazza per il cedimento, dovuto a infiltrazioni di acqua, di parte della controsoffittatura in un'aula, che disegnano un quadro poco incoraggiante del patrimonio edilizio scolastico a Benevento. «C'è la necessità prosegue Lombardi di rinnovare completamente alcuni istituti ormai datati. Alcune scuole andrebbero abbattute e ricostruite. Abbiamo intercettato i fondi per far partire i lavori ma il problema sarà cercare adeguate sedi per trasferire la popolazione scolastica». Un piano di riammodernamento e rinnovo delle scuole che dovrà necessariamente partire coinvolgendo tutti gli attori in campo: dagli studenti ai presidi, fino ad altre realtà come Unisannio che potrebbe venire in soccorso del mondo scolastico mettendo a disposizione strutture attualmente vuote. «Ho già incontrato tutti i dirigenti per accelerare gli atti gestionali conclude presto chiuderemo un accordo con l'Unisannio per trasferire nelle strutture di via Calandra almeno uno degli istituti di piazza Risorgimento e procedere all'abbattimento e alla ricostruzione dell'istituto Alberti e del Galilei. La nostra difficoltà principale, ora, è trovare delle sedi alternative, dando il necessario preavviso e senza creare ulteriori problemi».


Una fase monitorata anche dalla Consulta studentesca, che a metà dicembre presenterà un dossier sui problemi legati all'edilizia scolastica nel Sannio. «Sono atti di protesta necessari per mantenere alta l'attenzione su una problematica annosa spiega il presidente Fausto Desiderio dobbiamo restituire agli studenti luoghi sicuri e confortevoli. Per ora i lavori di adeguamento delle caldaie sono stati pianificati in ritardo. Per questo chiederemo a breve un tavolo con la Provincia per segnalare tutte le criticità che finora non sono state affrontate». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino