Benevento, sulla festa c'è l'ombra De Zerbi

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BENEVENTO - Il primo punto in serie A non si scorda mai. Quello del Benevento, probabilmente, lo ricorderanno in tutto il mondo per l’epica impresa di Albertone...

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BENEVENTO - Il primo punto in serie A non si scorda mai. Quello del Benevento, probabilmente, lo ricorderanno in tutto il mondo per l’epica impresa di Albertone Brignoli (che su Instagram è passato da 5mila a 42mila follower in 24ore), capace di bucare in overtime l’erede di Buffon e rovinare l’esordio di Gattuso sulla panchina rossonera. Un vero e proprio “colpo della strega” che ha restituito il sorriso e la fiducia ad un ambiente sconfortato, e trasformato, almeno per una settimana, il brutto anatroccolo in uno splendido principe. In città non si respirava un clima così gioviale dai giorni successivi alla promozione nella massima categoria, la felicità stampata sul volto dei 15mila del Vigorito si è amplificata con quell’urlo liberatorio che al triplice fischio ha cancellato la maledizione. «Brignoli ha avuto la grande gioia di far parte di una favola - ha raccontato il presidente Oreste Vigorito - e quando uno di noi viene ricompensato con un premio del genere, è la cosa più importante. Conserverà questo giorno nella memoria del cuore, insieme a tutte le altre emozioni che proverà in carriera». A Radio anch’io lo sport il patron ha puntualizzato: «Non ricordo premi per fare il proprio dovere e il proprio lavoro».

Se gli uomini di De Zerbi compiono il miracolo, a smorzare (parzialmente) la sua esultanza è arrivata, come un fulmine a ciel sereno, la notizia del presunto coinvolgimento del tecnico bresciano (insieme al suo secondo Possanzini e all’attaccante Iemmello) nell’inchiesta che ha condotto all’arresto di Ruggiero Massimo Curci, vice presidente onorario del Foggia, accusato dal gip di Milano di una serie di reati di natura fiscale e di aver utilizzato una parte di quei soldi per il pagamento in nero di stipendi ad una decina di soggetti tra giocatori, allenatori e procuratori dal 2014 al 2016. L’importo contestato a De Zerbi e Possanzini è di 15.050 euro, più alto quello di Iemmello (24.568).  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino