Arpaia, «omcidio colposo aggravato»: scatta l'assoluzione della Corte d'Appello

La sentenza è stata adottata con formula piena

La sentenza della Corte d'Appello
Si è svolto davanti alla prima sezione della Corte d'Appello di Napoli il processo a carico di Claudio D’Onofrio, 35 anni, di Arpaia, imputato...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Si è svolto davanti alla prima sezione della Corte d'Appello di Napoli il processo a carico di Claudio D’Onofrio, 35 anni, di Arpaia, imputato dell'omicidio colposo aggravato della giovane Sara Viscusi. La Corte d'Appello, accogliendo la tesi degli avvocati Vittorio Fucci e Daniela Martino, ha riformato la sentenza del Tribunale di Benevento, che aveva condannato D'Onofrio a un anno di reclusione e al risarcimento dei danni materiali e morali in favore delle parti civili, nonché alla «refusione» delle spese di costituzione e al pagamento di una provvisionale dell'importo di 25.000 euro per ciascuna delle tre parti civili costituite, ed ha assolto, con formula piena, D’Onofrio. Quest'ultimo era anche imputato per il rifiuto di sottoporsi ad accertamenti sanitari in relazione allo stato di ebbrezza alcolica. In particolare D'Onofrio, il 14 settembre del 2014, intorno alle 5.40, mentre viaggiava a bordo della Citroen DS3 percorrendo via Napoli a Montesarchio, in direzione Benevento, giunto all'altezza del km 242 avrebbe invaso la corsia di marcia opposta, entrando in collisione con la  Smart Fortwo a bordo della quale c'era Sara Viscusi.

Dopo gli accertamenti e gli step processuali che avevano fatto registrare la condanna in primo grado, la Corte d'Appello ha dunque assolto D'Onofrio con formula piena. 

 

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino