Benevento, Consorzio agrario verso il fallimento

Benevento, Consorzio agrario verso il fallimento
BENEVENTO - «Manca il piano su cui si fonda la proposta che, sguarnita di indicazioni e dettagli, è del tutto vacua. Va dichiarata la illegittimità...

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BENEVENTO - «Manca il piano su cui si fonda la proposta che, sguarnita di indicazioni e dettagli, è del tutto vacua. Va dichiarata la illegittimità dell’iter procedimentale seguito, la inidoneità delle relazioni prodotte e l’assoluta carenza di altra rilevante documentazione». Sono solo alcuni passaggi della dichiarazione di inammissibilità con la quale il Tribunale di Benevento ha bollato la proposta di concordato presentata dal commissario del Consorzio Agrario; 37 pagine elaborate dalla seconda sezione civile, ufficio preposto ai fallimenti, ultimo capitolo in ordine di tempo del declino di quello che un tempo era un colosso dell’economia agricola sannita (negli anni ’80 sfiorava i 150 dipendenti).


Poi la crisi, l’amministrazione controllata, la liquidazione coatta, l’alternarsi di commissari, le dismissioni di settori operativi un tempo fiorenti, quelle di personale, oggi ridotto a sole 16 unità dopo le ultime, contestatissime estromissioni dello scorso anno. Inammissibilità della proposta e trasmissione degli atti al procuratore della Repubblica, il verdetto dei tre giudici Michele Monteleone, Maria Letizia D’Orsi e Serena Berruti. 


E ora? «Ora il futuro si prospetta ancor più nebuloso – afferma Luciano Valle della Cgil –, ma le opzioni realistiche mi sembrano due: o il commissario appella la sentenza e, nelle more, si opera con l’esercizio provvisorio, oppure il Mise, d’intesa con quello delle Politiche Agricole, nomina un commissario che gestisca la fase liquidatoria. Tecnicamente, dopo che il concordato è stato bocciato, si va al fallimento». Con la proposta presentata, il consorzio metteva a disposizione dei creditori 26.874.615 euro, l’intero attivo patrimoniale, somma derivante per la maggior parte da immobili (7.640.308) e conti di deposito vincolati (10.345.012). A fronte di tali attività realizzabili, le passività ammontano a 62.410.144 euro. Per i giudici, però, la proposta non risulta supportata dalla predisposizione di alcun piano che chiarisca le modalità di liquidazione del patrimonio.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino