Benevento, danneggiamenti, raid e aggressioni, preso l'autore

Benevento, danneggiamenti, raid e aggressioni, preso l'autore
È accusato di essersi reso protagonista di una serie di episodi incresciosi, verificatisi in vari momenti, dal febbraio del 2019 all'agosto del 2020, tra...

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È accusato di essersi reso protagonista di una serie di episodi incresciosi, verificatisi in vari momenti, dal febbraio del 2019 all'agosto del 2020, tra danneggiamenti, aggressioni e interruzione di pubblico servizio. Per questo, ieri mattina, dopo le indagini coordinate dalla Procura, retta da Aldo Policastro, i poliziotti della Squadra Mobile, guidati dal vice questore Flavio Tranquillo, hanno eseguito l'ordinanza di applicazione della misura cautelare dei domiciliari (emessa dal gip Vincenzo Landolfi e chiesta dal sostituto procuratore Patrizia Filomena Rosa) nei confronti di Giovanni Santamaria Moschetta, 43 anni, di Benevento, vecchia conoscenza delle forze dell'ordine, rintracciato in strada.


A carico dell'uomo, infatti, sono emersi gravi indizi di colpevolezza in ordine a diversi episodi, il cui elenco parte dal febbraio del 2019, quando l'indagato, travisato, avrebbe colpito il parabrezza anteriore di un autobus di linea parcheggiato al terminal del piazzale Venanzio Vari, frantumandolo. Contestualmente, è accusato anche di aver aggredito il conducente, colpendolo con una mazza di ferro al ginocchio e alla caviglia e procurandogli lesioni con una prognosi di 7 giorni, per poi darsi precipitosamente alla fuga. Nello stesso mese, secondo l'accusa, l'indagato si sarebbe anche introdotto negli uffici del registro generale della Procura, approfittando del fatto che la guardia giurata in servizio fosse impegnata a rispondere al telefono, lanciando numerosi fogli di carta con scritte e simboli raffiguranti organi genitali maschili e urlando «voi qui non fate nulla». Inoltre, nell'agosto del 2020, è accusato di aver colpito ripetutamente un finestrino di un autobus della linea 2, con pugni e testate, senza riuscire però a romperlo grazie alla prontezza del conducente nel ripartire. Anche in questo caso, è scattata l'accusa di interruzione di pubblico servizio, in quanto, dopo l'accaduto, l'autobus aveva raggiunto il capolinea della Pacevecchia con ragguardevole ritardo.

Prima ancora, nel febbraio del 2019, l'indagato avrebbe invece danneggiato due monitor, una stampante e un mobile all'interno del pronto soccorso dell'azienda ospedaliera «San Pio», mentre nell'ottobre dello stesso anno è accusato di aver aggredito con una serie di pugni al volto due vigili urbani, che hanno poi riportato lesioni con una prognosi di 15 giorni per entrambi, che erano intervenuti per fermare l'uomo dopo che lo stesso avrebbe scagliato con forza un pacchetto di sigarette contro una donna. Nel dicembre del 2019, invece, l'indagato è accusato di aver aggredito due donne con pugni al viso e al corpo provocando loro, rispettivamente, un trauma contusivo a una spalla, con prognosi di 5 giorni, e un trauma contusivo al naso, con una prognosi 7 giorni, oltre a lanciare pesanti offese all'indirizzo delle malcapitate, che intano erano sedute su una panchina nei giardinetti pubblici vicino alla locale chiesa di San Gennaro.


In particolare, la misura cautelare è scattata in relazione alla resistenza che avrebbe manifestato l'indagato nei confronti dell'autista dell'autobus danneggiato nel febbraio 2020, nonché per l'episodio registrato nell'ottobre del 2019, cioè quello relativo alla resistenza a pubblico ufficiale nei confronti dei due operatori della municipale, aggrediti nel momento in cui avevano chiesto all'uomo di declinare le proprie generalità. Per la Procura, infine, le fonti di prova a supporto dei reati contestati sono molteplici, tra le dichiarazioni rese dalle vittime, quelle dei testimoni, nonché dalle identificazioni delle forze dell'ordine. L'indagato è difeso dall'avvocato Giulio Penna.

 

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Il Mattino