Benevento, ignora i divieti e tenta di avvicinare la moglie: arrestato

Benevento, ignora i divieti e tenta di avvicinare la moglie: arrestato
Ha cercato di introdursi nella casa in cui si trovava la moglie malgrado gli fosse stato intimato di tenersi a distanza, ma il tentativo è fallito per l'immediato...

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Ha cercato di introdursi nella casa in cui si trovava la moglie malgrado gli fosse stato intimato di tenersi a distanza, ma il tentativo è fallito per l'immediato intervento dei carabinieri che hanno ricevuto la richiesta d'aiuto da parte della donna. È accaduto a Bonea dove un disoccupato 38enne è finito ai domiciliari per la mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice che gli aveva vietato l'avvicinamento alla moglie ed a luoghi frequentati dalla stessa.


La notte scorsa, nonostante la misura imposta dal tribunale, l'uomo ha tentato ugualmente di entrare nell'abitazione con intenti presumibilmente persecutori. Ma i militari della stazione di Arpaia intervenuti sul posto lo hanno bloccato e poi su disposizione del sostituto procuratore di turno lo hanno accompagnato nella sua abitazione di Montesarchio. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, anche sulla scorta del racconto della donna, l'uomo era stato già oggetto di diverse denunzie da parte della stessa, per diverse aggressioni subite in passato. Motivo per il quale era scattato il divieto di avvicinamento, disatteso la scorsa notte con il conseguente arresto. Il tentativo di intrusione ha ovviamente riacutizzato i timori della donna, inducendola ad allertare immediatamente i carabinieri.

Quali fossero i motivi per cui l'uomo ancora una volta voleva avvicinare la moglie, malgrado il divieto, lo chiariranno gli inquirenti, che verificheranno anche se sua la condotta possa configurare una fattispecie di stalking.
I fatti di Bonea si inseriscono in un contesto generale, da cui il Sannio certo non è esente, di recrudescenza dei casi di violenza sulle donne e maltrattamenti in famiglia. Vicende conclamate o che restano sottotraccia, abusi pubblici e privati, minacce ed anche femminicidi: troppo spesso vengono derubricate attraverso stereotipi e luoghi comuni che le classificano come l'effetto di raptus, gelosia, «amore malato». Realtà e storie che forse nel Sannio sembravano impensabili ma il caso della donna di Bonea così come altri episodi analoghi dimostrano che non ci sono, da nessuna parte, isole felici. A fare la differenza è la forza di non restare in silenzio e di denunciare subito.


Aiutare le donne a trovare il coraggio di denunciare e chiedere aiuto è anche l'obiettivo del centro antiviolenza e del progetto «Rompiamo il silenzio» predisposto dall'Ambito territoriale B3. Centro che avrà sede a Montesarchio ed a cui si potrà rivolgere chiunque risieda in uno dei 14 comuni afferenti all'Ambito. Per il momento si tratta di un centro che resterà aperto 33 settimane in base al progetto che già ha ottenuto un finanziamento regionale. Doveva essere operativo dallo scorso mese di maggio ma l'apertura è slittata. A regime, potrà offrire ascolto ma anche assistenza psicologica e legale.
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Il Mattino