Benevento, le proposte di Abbate su 118 e Asl

Il consigliere regionale interviene in materia di sanità

Il consigliere regionale Luigi Abbate
«Attualmente i medici del 118, in servizio nei Saut, sono 58 (44 dipendenti e 14 convenzionati) su un organico previsto di 72 unità. A questi vanno aggiunti 6 medici...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

«Attualmente i medici del 118, in servizio nei Saut, sono 58 (44 dipendenti e 14 convenzionati) su un organico previsto di 72 unità. A questi vanno aggiunti 6 medici della centrale operativa per un totale di 78 medici. La carenza è, dunque, di 20 unità». Esordisce così, in una nota, il consgliere regionale Luigi Abbate, per il quale «fino ad oggi, la carenza è stata compensata con le cosiddette "prestazioni aggiuntive", come previsto dal Ccnl in caso di carenza d'organico. Per colmare la mancanza di unità, la Asl ha pubblicato un bando di concorso per l'assunzione di 10 dirigenti medici. Inoltre, ieri, è scaduto il bando per l'assunzione di medici convenzionati e non sappiamo quanti di essi, a giorni, accetteranno». 

Il consigliere regionale, dunque, avanza due proposte: «In primis, fino a quando sarà possibile coprire tutta la turnazione con prestazioni aggiuntive, non vi è necessità di modificare l'organizzazione attuale, che sta dando ottimi risultati. In secondo luogo – continua il medico sannita -, se non sarà più possibile coprire le criticità con prestazioni aggiuntive, si potrà procedere a una demedicalizzazione, la pù graduale possibile, con un Saut per volta. La scelta più praticabile e anche meno dolorosa sarebbe quella di demedicalizzare l'ambulanza di Ginestra degli Schiavoni, che è una postazione che non rientra nei presidi del 118. Attivata, infatti, in via sperimentale nel 2016. Sarebbe assurdo chiudere le postazioni di Morcone e San Bartolomeo in Galdo per mantenere aperta quella di Ginestra, che oltre a non essere un Saut, effettua pochissime prestazioni (422 interventi anno) rispetto a San Bartolomeo (736) e Morcone (952).

Poi aggiunge: «La forza lavoro dei medici di Ginestra  si potrebbe utilizzare per due soluzioni: per coprire i turni del Psaut di San Bartolomeo, mantenendo inalterata l'attuale organizzazione, ma anche per coprire i turni di un'automedica a San Marco dei Cavoti, a copertura solo del Fortore e in una posizione più centrale e strategicamente più logica». Suggerisce anche l'affiancamento di una terza proposta, e cioè quella di «demedicalizzare il Saut di Benevento, che avrebbe un'auto medica e 2 ambulanze infermieristiche». Infine conclude: «L'Asl di Benevento ha poi redatto un progetto di riorganizzazione del 118, in cui si prevede la demedicalizzazione di sei ambulanze sul totale di dieci medicalizzate, oggi attive presso le postazioni saut/psaut. Alla demedicalizzazione delle sei ambulanze e nello specifico per le postazioni 118 di Benevento, San Salvatore Telesino, Cerreto Sannita, San Bartolomeo in Galdo e Morcone, corrisponderà la fornitura di tre auto mediche, dislocate nei comuni di Benevento, Telese Terme e San Marco dei Cavoti».

 

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino