Benevento: tenta l'estorsione al macellaio e ferisce il figlio

L'uomo finito agli arresti domiciliari

Un arresto a Benevento per tentata estorsione
Avrebbe tentato un'estorsione a un macellaio, ferendo lievemente il figlio con una bottiglia prima di dileguarsi. Dopo pochi minuti, però, è stato identificato...

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Avrebbe tentato un'estorsione a un macellaio, ferendo lievemente il figlio con una bottiglia prima di dileguarsi. Dopo pochi minuti, però, è stato identificato dagli agenti della squadra mobile e bloccato nella sua abitazione, finendo ai domiciliari. Si tratta di Alessandro Giardiello, 32 anni, beneventano, vecchia conoscenza delle forze dell'ordine. È accusato di tentata rapina, lesioni aggravate e porto di oggetti atti ad offendere. Ad incastrarlo ha contribuito la descrizione del commerciante finito nel mirino, in particolare quella sugli abiti che indossava, il tutto corredato da una foto. Nella tarda serata di mercoledì, infatti, Giardiello sarebbe entrato in una macelleria di via Santa Colomba e all'indirizzo del titolare, un sessantenne di origine straniera, avrebbe urlato: «Qui comando io, mi devi dare i soldi altrimenti sono guai». L'uomo, però, avrebbe reagito intimandogli di uscire dal locale.  Dopo essersi allontanato, il 32enne sarebbe rientrato dopo poco nella macelleria con in mano una bottiglia di birra, con la quale avrebbe minacciato il commerciante e, all'arrivo del figlio 14enne, sopraggiunto nel locale avendo sentito il trambusto, lo avrebbe ferito a una mano.

Una volta resosi conto che anche il secondo tentativo sarebbe caduto nel vuoto, ci sarebbe stata la fuga a piedi. L'allarme, però, è scattato subito. Prima i sanitari del 118, poi quelli del pronto soccorso dell'ospedale «Fatebenefratelli» sono intervenuti per suturare la ferita alla mano riportata dal ragazzo, refertando una prognosi di cinque giorni. Sul posto anche gli agenti delle volanti e quelli della mobile, diretti dal vice questore Flavio Tranquillo. I poliziotti hanno raccolto la dichiarazione del commerciante e i dettagli utili all'identificazione dell'autore della tentata estorsione. Una volta acquisti gli elementi, è stato possibile risalire al responsabile delle due irruzioni nella macelleria, tenuto conto che si trattava di una persona già nota agli investigatori alle luce dei suoi precedenti. Gli agenti, pertanto, si sono recati presso l'abitazione dell'uomo, nel rione Triggio, che indossava ancora gli abiti riscontrati poco prima presso la macelleria. Una volta condotto in questura, il magistrato di turno, il sostituto procuratore della Repubblica Giulio Barbato, ha disposto gli arresti domiciliari. L'uomo ha nominato come suo difensore Benedetta Masone e nelle prossime ore l'arresto sarà valutato dal gip Maria Di Carlo.

 

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Il Mattino