Per il decesso di un neonato venuto alla luce poche ore prime, nell'aprile del 2012, presso la divisone di ginecologia dell'ospedale «Fatebenefratelli» di...
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Il Gup ha ritenuto che vi fossero stati, nel trattare il caso, comportamenti negligenti e imprudenti, e li ha pertanto rinviati a giudizio. L'udienza è fissata davanti al magistrato monocratico per il primo febbraio del 2019.
I due medici sono stati difesi dagli avvocati Vincenzo Sguera e Andrea de Longis junior, che ne avevano chiesto il proscioglimento non ravvisando alcun comportamento omissivo. I genitori del neonato deceduto sono assistiti dall'avvocato Domenico Carchia. L'ospedale «Fatebenefratelli», che è citato come responsabile civile, è assistito dall'avvocato Gerardo Orlando.
Secondo l'accusa i due sanitari avrebbero omesso di eseguire tracciati cardiotocografici mediante cardiotocografia computerizzata che avrebbero fornito una valutazione più appropriata della situazione. Inoltre avrebbero omesso di effettuare la profilassi corticosteroidea nel dosaggio corretto. In particolare, sempre a pare dell'accusa, avrebbero somministrato al neonato un dosaggio del tutto inappropriato e inefficace. Con questi comportamenti è stato provocato il decesso del piccolo venuto alla luce con un taglio cesareo, in seguito al progressivo peggioramento del grave quadro clinico presente sin dalla sua nascita. Il neonato pesava infatti solo 855 grammi. Un quadro clinico che sin dall'inizio era complesso per la presenza di una sindrome «da distress respiratorio».
Subito dopo il decesso del neonato i genitori presentavano una denuncia per cui la Procura della Repubblica affidava il caso al sostituto procuratore Iolanda Gaudino, che chiedeva il rinvio a giudizio concesso ieri mattina dal Gup Cusani.
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Il Mattino