Benevento, pasti solo a chi sceglie il tempo prolungato

Benevento, pasti solo a chi sceglie il tempo prolungato
BENEVENTO - «La cucina della casa più umile è sicuramente migliore della refezione scolastica più organizzata e controllata». Clemente Mastella ha...

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BENEVENTO - «La cucina della casa più umile è sicuramente migliore della refezione scolastica più organizzata e controllata». Clemente Mastella ha sollecitato tutti ad offrire un contributo di idee e proposte su quella che egli considera «materia incandescente». Con 19 voti a favore (maggioranza compatta, aveva lasciato l’aula solo Delia Delli Carri per motivi di lavoro), un astenuto (Pina Pedà) e 10 voti contrari (per le opposizioni, mancavano Fausto Pepe e Floriana Fioretti, quest’ultima in luna di miele), il consiglio comunale di Benevento ha licenziato il regolamento del servizio di refezione scolastica. Rispetto allo scorso anno, la novità più significativa è l’obbligatorietà della mensa per chi aderisce al tempo pieno: nei locali in cui si svolge il servizio di refezione scolastica non è consentito, infatti, consumare cibi diversi da quelli forniti dalla ditta appaltatrice del servizio nell’ambito del contratto in vigore. Infatti, il consumo di pasti confezionati a domicilio o comunque acquistati autonomamente potrebbe rappresentare un comportamento non corretto dal punto di vista nutrizionale, oltre che una possibile fonte di rischio igienico-sanitario. A differenza dell’ultimo anno, l’amministrazione intende sfruttare l’ordinanza emessa dal giudice di Napoli, in netta antitesi con la sentenza della Corte di appello di Torino favorevole, invece, al «panino libero».
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Il Mattino