«Benevento, più sicurezza sociale: la condizione delle donne è migliore»

«Benevento, più sicurezza sociale: la condizione delle donne è migliore»
Benevento e provincia al secondo posto in Campania e all'83esimo posto su 107 città nella classifica de «Il Sole 24 Ore» sulla qualità della vita...

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Benevento e provincia al secondo posto in Campania e all'83esimo posto su 107 città nella classifica de «Il Sole 24 Ore» sulla qualità della vita delle donne. La graduatoria è stata stilata prendendo in considerazione 12 indicatori che comprendono lavoro, vita, politica e sport. In particolare spiccano due primi posti come percentuale di imprese dove le donne sono le titolari o amministratrici con il 29% davanti ad Avellino e Chieti e un altro concernente il minor numero di denunce per violenze sessuali con il 2,9% su un campione di mille presentato nel Sannio (la media è di 5 denunce all'anno). Quasi «maglia nera», invece, per la percentuale di donne presenti nelle amministrazioni comunali. Il Sannio è terz'ultimo, precedendo solo Frosinone e Catanzaro. Carmen Coppola, la più votata alle ultime comunali di Benevento, assessore alle discriminazioni e alla lotta alla violenza sulle donne parte dall'83esimo posto.

Qual è la condizione delle donne nel Sannio?
«Sicuramente la condizione delle donne a Benevento è migliore rispetto a quella delle altre province campane essendo la città con un livello maggiore di sicurezza sociale. Naturalmente c'è ancora da migliorare tanto per la qualità della vita. Stiamo mettendo in campo e favoriremo come amministrazione le azioni legate alle donne al lavoro favorendo azioni di valorizzazione di empowerment delle donne lavoratrici nelle istituzioni e nelle società. Incentiveremo la collaborazione inter-istituzionale in tema di parità di genere e quindi anche per i centri anti-violenza».

Nel Sannio sono tante le donne-manager alla luce del primo posto per il numero di titolari o amministratrici di aziende.
«Il numero di imprese al femminile sono un'altra particolarità del territorio e della città che favorisce l'iniziativa imprenditoriale e auto-imprenditoriale. Nonostante la crisi economica e la fragilità del tessuto imprenditoriale locale molto frammentato, le imprese al femminile sono quelle che risultano essere più resilienti. La condizione sociale e il ruolo familiare in cui i decenni passati hanno relegato culturalmente le donne è paradossalmente diventato anche un punto di forza che ha reso le donne particolarmente resistenti alle frizioni dei mercati e grazie alla loro forte creatività sono capaci di affrontare le sfide odierne».

A Benevento c'è il lieto primato del minor numero di denunce presentate per casi di violenza sulle donne. Secondo alcuni ci potrebbe essere la cartina di tornasole della paura e dell'omertà. È così?
«La città di Benevento, grazie all'iniziativa del privato e all'impegno del Comune e di altre istituzioni pubbliche, ha creato una importante presenza di presidi locali fatta di reti e di servizi di contrasto alla violenza contro le donne, che vedono la presenza in città di una casa per donne vittime di violenza e un centro anti-violenza con i quali l'ambito sociale B1 ha formalizzato e rafforzato negli anni una fattiva collaborazione nel sostegno alle vittime di violenza. Il motivo per cui le denunce sono ancora sottostimate rispetto alla portata della problematica credo sia legato al fatto che la vergogna e la paura rappresentino dei motivi ostativi oltre alle difficoltà economiche che vedono queste donne prive di mezzi di sostentamento in cui vengono ridotte. In tal senso il reddito di libertà potrebbe essere un buon incentivo alla denuncia unitamente al sostegno offerto dall'ente pubblico nella fuoruscita dalla violenza con il collocamento in sicurezza presso strutture autorizzate, presenti in città». 

Terz'ultimo posto per la presenza femminile nei consigli comunali. Quale è il motivo?


«La città di Benevento ha un numero significativo di presenze femminili sia in consiglio sia in giunta, quasi il 50%. Ovviamente c'è ancora tanto da fare in provincia per favorire una crescita del numero di donne nei consessi comunali. I rappresentanti femminili eletti in parlamento nel nostro territorio sono la maggioranza. Da questo dato bisogno partire per sensibilizzare i partiti e movimenti politici a una partecipazione più attiva». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino