Benevento. Inchiesta mensa scolastica, quattro indagati

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Serie di blitz ieri mattina da parte della Guardia di Finanza per la vicenda della mensa scolastica gestita dalla «Ristorò» che vede ora quattro indagati. Gli uomini delle...

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Serie di blitz ieri mattina da parte della Guardia di Finanza per la vicenda della mensa scolastica gestita dalla «Ristorò» che vede ora quattro indagati. Gli uomini delle Fiamme gialle hanno fatto tappa a Palazzo Mosti, poi, accompagnati dal dirigente della Polizia municipale nonché dei servizi sociali Giuseppe Moschella, hanno raggiunto via dell’Università presso il settore Servizi al cittadino e il settore scolastico, e così i dipendenti comunali hanno dato attuazione ad un provvedimento di sequestro a firma del sostituto procuratore della Repubblica Miriam Lapalorcia. I finanzieri si sono fatti consegnare tutti i documenti riguardanti l’intera vicenda oggetto di indagini. Si è partiti dal rapporto «Ristorò»-Comune soffermandosi sugli atti dalla gara di appalto del 2013, e poi si è giunti fino ai documenti riguardanti i controlli che sono stati fatti nei giorni scorsi sulla confezione dei vari pasti offerti ai bambini delle scuole.




Ma gli uomini delle Fiamme Gialle ieri mattina hanno eseguito anche altre perquisizioni e sequestri, sempre su ordine del sostituto procuratore della Repubblica Miriam Lapalorcia e notificato avvisi di garanzia, atti dovuti per procedere a questi adempimenti. Alla indagata, amministratore unico della Ristorò Maria Rosaria Favino, a cui era stato notificato l’avviso di garanzia in occasione di una prima perquisizione nei giorni scorsi, si sono aggiunti analoghi provvedimenti per i soci della società Gianluigi Barretta e Auditrice Barretta, e infine per Rossana Porcelli dirigente dell’azienda. Negli avvisi si ipotizzano violazioni rispetto agli articoli 442 e 444 del codice penale, che fanno riferimento a chi distribuisce per il consumo alimenti, adulterati o contraffatti o in ogni caso pericolosi alla salute pubblica.



I finanzieri hanno fatto le perquisizioni presso le abitazioni dei quattro indagati, presso la sede della Ristorò a Ponte Valentino, dove vengono confezionati i pasti, e presso la sede sociale della ditta che è a Pietradefusi, in provincia di Avellino. Le perquisizioni hanno portato al sequestro di fatture e altra documentazione riguardante per lo più i rapporti tra la società e le ditte fornitrici. Tutti e quattro gli indagati con un’istanza presentata dal loro difensore Marcello D’Auria, avevano già chiesto nella giornata di lunedì al sostituto procuratore della Repubblica Lapalorcia, che coordina le indagini, di poter essere ascoltati per fornire tutti i possibili chiarimenti. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino