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Atti d'indirizzo ma non ancora provvedimenti definitivi. L'Ente d'Ambito decide di procedere con i piedi di piombo nel trasferimento degli asset del ciclo rifiuti. Chi si attendeva applicazioni automatiche del voto bipartisan del 15 febbraio in Consiglio provinciale, dovrà attendere ancora. Come anticipato dal Mattino, il Consiglio dell'Ato riunitosi ieri ha optato per la linea della cautela, rinviando a ulteriori approfondimenti i passi operativi. In primis per quanto concerne l'acquisizione della Samte, restituita alla ordinarietà gestionale ma non del tutto sgravata dalle pendenze.
L'Ato non si tufferà a capofitto per rilevare le quote della società guidata da Domenico Mauro. Il passaggio di consegne, se si farà, deriverà da una approfondita due diligence sui conti che andrà oltre la quantificazione del prezzo commissionata dalla Provincia a Kpmg. L'assemblea presieduta da Pasquale Iacovella ha approvato l'ordine del giorno con il quale l'Ente d'Ambito «manifesta la volontà di accettare il trasferimento dell'intera quota di capitale della società provinciale Samte al valore che la società di revisione Kpmg esprimerà con la perizia», ma al contempo dà mandato al direttore Massimo Romito «di provvedere alla formalizzazione di tutti gli atti tecnico-amministrativi propedeutici alla materiale acquisizione dell'intero capitale della Samte, e nello specifico: verificare la sostenibilità economico-finanziaria dell'acquisizione anche avvalendosi di consulenze qualificate, in particolare per quanto attiene il rapporto crediti/debiti, la consistenza e il costo del personale, il fabbisogno finanziario stimato necessario a coprire i costi fino al materiale avvio delle attività gestionali presso la discarica di Sant'Arcangelo Trimonte e l'impianto Stir di Casalduni».
Verifiche che richiederanno tempi verosimilmente non brevi, e la cui favorevole conclusione appare tutt'altro che scontata. È nota infatti l'esposizione debitoria milionaria pregressa di Samte, circostanza difficile da spiegare in un deliberato di acquisizione della società da parte dell'Ato che possa superare indenne il vaglio della Corte dei Conti.
Pur varando la presa d'atto della cessione della dotazione impiantistica dalla Provincia, il Consiglio dell'Ato ha comunque deliberato ieri «di provvedere alla formalizzazione degli atti tecnico-amministrativi propedeutici al materiale trasferimento dei medesimi impianti». Ovvero: fino a quando non ci sarà un gestore incaricato dall'Ato, il prelievo del percolato dai siti dismessi e le altre attività manutentive restano in mano alla Provincia. «Sarebbe profondamente sbagliato pensare che la gestione di impianti e siti si risolva in un mazzo di chiavi da consegnare - mette in chiaro il presidente dell'Ato rifiuti Pasquale Iacovella - La volontà dell'Ente d'Ambito di rilevare l'impiantistica e acquisire le quote di Samte è stata formalizzata dal Consiglio. Ma adesso dobbiamo espletare tutte le verifiche necessarie». Incombe però la scadenza del 30 marzo per l'affidamento in house, superata la quale l'opzione Samte sarà impossibile ope legis. Iacovella la vede così: «Faremo di tutto per inviare quanto dovuto alla Corte dei Conti entro tale data». E se l'ipotesi Samte dovesse saltare? Il numero uno dell'Ato indica il piano B: «Noi auspichiamo fortemente che la gestione vada a Samte. In subordine, credo che si dovrà ragionevolmente indire una gara».
Infine, il Consiglio ha deliberato la presa d'atto della sospensione prefettizia del componente Mauro De Ieso, sindaco di Pago Veiano coinvolto in un'inchiesta giudiziaria. Si attendono però a giorni nuovi provvedimenti che potrebbero restituire al primo cittadino la titolarità dell'incarico sindacale e dunque di quello in Ato.
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