Benevento. Sono continuati gli scavi nella ex cava di tufo ubicata in una zona di campagna tra le contrade Capellini, Camporosa e Palmentata, alla ricerca di rifiuti sospetti e...
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Sul posto, oltre alle unità del Nipaf, coordinate dal commissario capo Cosimo Chiumiento, ai tecnici dell’Arpac, addetti a esplorare il sottosuolo con il geomagnetometro e a effettuare i prelievi, agli esperti dell’Ingi, al personale della Forestale di Sant’Agata e alla polizia municipale, è intervenuto anche il sostituto procuratore della Repubblica Nicoletta Giammarino.
Le ruspe hanno operato fino a 30 metri di profondità nel terreno che si estende per 20mila metri quadrati ma lo scenario è rimasto immutato rispetto alla giornata precedente. Sono stati rinvenuti rifiuti solidi urbani e sanitari, presumibilmente scorie di fonderie e bidoni contenenti sostanze oleose, probabilmente residui di idrocarburi, ora al vaglio dei tecnici dell’Arpac.
In un punto si è scavato fino a 16 metri senza trovare nulla, mentre, oltre quella soglia, sono state rinvenute polveri di tufo nero della Pozzolana che però potrebbero essere compatibili con quello della cava. In qualche punto la trivella è arrivata fino a trenta metri, raggiungendo il fondo cava, ma gli esiti sono stati negativi, nel senso che, i rifiuti ci sono e la quantità è ingente, ma, almeno per il momento, non si possono paragonare a quelli rinvenuti nella «Terra dei Fuochi», dove, quando si scava, «viene fuori il fumo». Il terreno, seminato a erba medica da circa un anno ha un nuovo proprietario, intenzionato a usufruire di tutti gli strumenti legali a sua disposizione per ottenere la rescissione del contratto di acquisto.
Le operazioni di scavo in località Palmentata si sono concluse intorno alle 17,30 ma i lavori sono continuati fino a sera allo scopo di richiudere le buche fatte dalle ruspe.
Comunque, è stata esclusa ufficialmente la presenza di rifiuti radioattivi. La ruspa ha riseppellito ieri pomeriggio i rifiuti rinvenuti, anche mediante la tecnica di campionamento del carotaggio, nei cinque punti scavati, che saranno ricoperti da teloni al fine di evitare, se scoperti e sotto l'acqua piovana, ulteriori guasti ambientali. Saranno comunque esaminate le acque dei pozzi della zona circostante, prelevate per campionatura. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino