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Una problematica concreta ma non una emergenza assoluta. È la linea di Palazzo Mosti contro lo smog, parzialmente rivista in considerazione anche delle ripercussioni della pandemia sulle categorie produttive della città. Calendario delle domeniche ecologiche riposto nel cassetto, chiusure al traffico congelate a tempo indeterminato, limitazioni agli impianti a biomassa che restano scritte sulla carta: pezzo dopo pezzo va smontandosi la delibera «Linee di indirizzo per il miglioramento della qualità dell'aria 2019/22» approvata dalla giunta il 14 giugno 2019. Di quel documento, proposto dall'allora delegato all'Ambiente Luigi De Nigris e caldeggiato dallo stesso primo cittadino Clemente Mastella, restano davvero poche tracce. Il ciclo di chiusure programmate, una al mese nei diversi rioni, è stato attuato soltanto nel 2019. Lo stop alla circolazione veicolare è stato di fatto «assorbito» dal lungo lockdown primaverile provocato dal Covid. I previsti controlli agli impianti termici attendono ancora concretizzazione. Di converso, il Comune ha varato una ordinanza che impone la riduzione delle temperature per i riscaldamenti domestici e nelle attività produttive, ma l'attuazione è demandata al senso civico ed è lecito dubitare di una diffusa ottemperanza. Sul tavolo ora ci sono due accordi in predicato di stipula: quello con l'Università del Sannio per lo studio delle cause e della diffusione dello smog e la convenzione operativa con l'Asea, azienda speciale della Provincia che effettua già le verifiche sulle caldaie in 77 comuni sanniti su 78. Misure che appaiono blande e paradossalmente in controtendenza rispetto all'intensificarsi del fenomeno registrato lo scorso anno: com'è noto infatti il 2020 ha segnato l'annus horribilis per il capoluogo sul fronte dell'inquinamento atmosferico facendo finire Benevento dietro la lavagna delle città «fuori legge». Esaurite le 35 giornate annue di violazione dei limiti consentiti dalla norma, il bilancio si è chiuso con 41 sforamenti.
Il 2021 è partito con ritmo meno incalzante ma il contatore registra comunque già 12 giornate fuori soglia, pari a un terzo del totale consentito.
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Ma a Palazzo Mosti si è deciso di ricalibrare la lotta allo smog aggiornando gli obiettivi: «Molti studi scientifici - spiega il sindaco Clemente Mastella - hanno dimostrato che il traffico veicolare incide per una quota molto marginale nella produzione di polveri sottili. Si finirebbe quindi per bloccare le auto una intera giornata, in una fase oggettivamente complessa per le attività produttive, senza ottenerne reali benefici ambientali. Puntiamo invece a varare quanto prima i controlli sui riscaldamenti domestici, per i quali ricordo è già in vigore una ordinanza di limitazione delle temperature per ridurre le emissioni. L'accordo con l'Asea è in dirittura d'arrivo e presto lo firmeremo. Avvieremo in tempi brevi anche lo studio sugli agenti responsabili delle emissioni in collaborazione con l'Unisannio».
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Il Mattino