Benevento: Sos dei viticoltori ​contro gli espropri selvaggi Tav

Benevento: Sos dei viticoltori contro gli espropri selvaggi Tav
Alta Capacità «Napoli-Bari», si leva la voce del Sannio Consorzio Tutela Vini, che indirizza ai responsabili della progettazione e della realizzazione...

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Alta Capacità «Napoli-Bari», si leva la voce del Sannio Consorzio Tutela Vini, che indirizza ai responsabili della progettazione e della realizzazione dell’importante opera una circostanziata nota in cui si chiede di minimizzare il consumo di suolo e garantire l’unità funzionale e gestionale degli stessi suoli e delle unità produttive, evitandone la frammentazione e interclusione. L’attenzione del Consorzio è rivolta alla tratta in cui l’opera attraverserà il «cuore» della viticoltura sannita, quella del raddoppio ferroviario da Frasso Telesino a Vitulano. Area in cui sorge la quasi totalità dei circa 11mila ettari vitati della provincia beneventana, dove operano 7.900 imprenditori viticoli, quasi 100 aziende imbottigliatrici per oltre 1 milione di ettolitri di vino prodotto, con 3 denominazioni di origine e una indicazione geografica per più di 60 tipologie di vini: numeri che fanno di Benevento la provincia leadership  nel settore vino in Campania. 


Intenzione del Consorzio è quella di portare un contributo al dibattito che si registra nell’ambito della fase cruciale dell’iter relativo alla realizzazione dell’opera. «Chiediamo agli enti preposti - dichiara il presidente Libero Rillo - di prestare la massima attenzione in fase di progettazione esecutiva per far sì che siano introdotte tutte le mitigazioni del caso in merito agli elaborati progettuali più impattanti: è necessario individuare soluzioni innovative che contengano il consumo di suolo, evitino la polverizzazione aziendale, arginino la devastazione paesaggistica ed eliminino, per quanto possibile, la movimentazione di terre che è sempre foriera di inquietudini e sospetti in merito alla “tumulazione” di sostanze tossiche. Allo stesso tempo ci preme sottolineare che va prestata grande attenzione al sistema di monitoraggio ambientale, rispetto al quale chiediamo il massimo dell’innovazione tecnologica, prestazioni puntuali e la messa in campo di specifiche competenze. Le nostre produzioni, infatti, oltre ad essere di grande pregio, sono innanzitutto produzioni alimentari. Chiediamo, inoltre, che associato al sistema di monitoraggio venga predisposto un adeguato piano di comunicazione multicanale. In altre parole, oltre a monitorare puntualmente bisogna, anche far sapere ai buyer, ai giornalisti enogastronomici, ai consumatori e ai cittadini che la salubrità e la qualità delle produzioni vitivinicole del Sannio beneventano sono sorvegliate con continuità e con dati alla mano, non assolutamente compromesse dai lavori impattanti che si realizzano sul territorio. Il nostro è un territorio eccellente, caratterizzato da produzioni di altissima valenza e per questo merita grande attenzione, rispetto e valorizzazione della sua distintività».  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino