Benevento, svolta nel ciclo rifiuti riapre la discarica di Sant'Arcangelo

Benevento, svolta nel ciclo rifiuti riapre la discarica di Sant'Arcangelo
La ripartenza del ciclo rifiuti nel Sannio muove il primo, determinante passo. Sono terminati i lavori per la definitiva messa in sicurezza della discarica in località...

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La ripartenza del ciclo rifiuti nel Sannio muove il primo, determinante passo. Sono terminati i lavori per la definitiva messa in sicurezza della discarica in località Nocecchia di Sant'Arcangelo Trimonte. Provincia e Samte hanno ricevuto nelle scorse ore dalla ditta esecutrice la comunicazione formale dell'avvenuto completamento delle opere che hanno riguardato la manutenzione straordinaria della viabilità dell'area, i sistemi di drenaggio e regimazione delle acque, la copertura dei rifiuti già abbancati, la captazione del biogas prodotto. La consegna del sito è fissata per il 19 giugno. Si tratta di uno snodo cruciale per la ripresa della filiera impiantistica provinciale.

Lo sversatoio santarcangiolese costituisce infatti il punto d'approdo finale degli scarti trattati negli impianti, ma al contempo il primo tassello da incastrare per far ripartire il circuito per lo smaltimento dei rifiuti senza sanguinose trasferte che si protraggono dal 2018. Ovvero dal terribile incendio dello Stir che ha paralizzato il cuore del ciclo impiantistico sannita creando un infarto all'intero sistema. Defaillance che si è sommato al forfait della discarica di Sant'Arcangelo Trimonte. Lo sversatoio è inattivo dal lontanissimo 18 marzo 2011, quando i militari incaricati dalla Procura apposero i sigilli per gravi problematiche ambientali. Interventi di riqualificazione hanno consentito il dissequestro parziale e la possibilità di riprendere i conferimenti condizionati al rispetto di prescrizioni vincolanti. Periodo coinciso con una lunga fase di polemiche e recriminazioni. Lo scorso dicembre l'atto che ha impresso la svolta decisiva: la delibera del presidente pro tempore della Provincia, Nino Lombardi, ha dato l'ok al progetto per la caratterizzazione e il trasferimento dei rifiuti giacenti nello Stir di Casalduni. È seguita la fitta interlocuzione con la Regione per la realizzazione a Casalduni di un polo impiantistico con riattivazione di una linea di lavorazione dello Stir per l'indifferenziato, realizzazione di un biodigestore anaerobico per la frazione organica e creazione di una piazzola di trasferenza per lo stoccaggio provvisorio.
Il tutto grazie al maxi budget da 31,7 milioni messo sul piatto da Palazzo Santa Lucia nell'ambito dell'Accordo di programma, prossimo alla firma, già concordato alla Rocca con Fulvio Bonavitacola lo scorso 24 maggio. La conclusione dei lavori a Sant'Arcangelo fa da preludio al trasferimento dei quantitativi combusti giacenti a Casalduni.


Si tratta di 11.270 tonnellate di immondizia accatastate nei piazzali dello Stir dal luglio del 2018. Provincia e Samte contano di completare l'operazione entro la fine dell'estate. «La consegna dei lavori presso la discarica rappresenta uno snodo molto importante per tutto il Sannio» commenta il presidente dell'organismo di liquidazione di Samte, Domenico Mauro. Il nuovo vertice della società provinciale, da molti già data per estinta, porta a casa un significativo risultato gestionale a poco più di un mese dal subentro: «Sono molto soddisfatto per questo primo risultato concreto di un lavoro che ho improntato da subito alla operatività - evidenzia - Ma è stato reso possibile dall'impegno sinergico di chi mi ha preceduto in Samte, dalla Provincia e dalla Regione». Ingente la capienza residua dell'invaso santarcangiolese realizzato nel 2008 dalla Daneco su disposizione dell'allora Commissariato straordinario per l'emergenza: circa 210mila tonnellate sono ancora disponibili tra i lotti 3 e 4 (140mila) e il lotto 2 (70mila). Quantitativi in grado di soddisfare le esigenze provinciali per almeno dieci anni, ridando opportunità occupazionali ai lavoratori.
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Il Mattino