Benevento, postini tagliati del 50% corrispondenza a giorni alterni

Benevento, postini tagliati del 50% corrispondenza a giorni alterni
Il taglio è netto del 50%. Fatto con l’accetta: in tutti i comuni della Valle Telesina e del Fortore, a partire dal 20 novembre, la posta verrà recapitata un...

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Il taglio è netto del 50%. Fatto con l’accetta: in tutti i comuni della Valle Telesina e del Fortore, a partire dal 20 novembre, la posta verrà recapitata un giorno si e un giorno no. Lo ha deciso Poste Italiane «senza alcuna consultazione sindacale» - denunciano Giseldo Rossi e Giovanni Romano, rispettivamente segretario Generale Sic-Cgil e segretario Cgil settore poste - «e il provvedimento, successivamente, riguarderà anche la città di Benevento e il resto del Sannio».


Si inizierà quindi dai centri di smistamento di Molinara e Ponte per poi proseguire ovunque. Lettere, raccomandate, atti giudiziari, bollette saranno recapitate in teoria un giorno si e un giorno no, in pratica, considerati i festivi, potranno essere recapitate anche ogni quattro giorni. Un sistema di consegna della Posta che era in uso nel Far West, quando i pony express coprivano a cavallo le praterie per cosegnare i plichi da un capo all’altro di lande desolate. Ora, con il piano di tagli, Poste Italiane porta il Sannio indietro di un paio di secoli per quanto riguarda i servizi postali.

«Le urgenze come telegrammi, raccomandate, atti giudiziari - continuano i sindacalisti - sono comprese, quindi non arriveranno più tutti i giorni. Ci saranno anche oltre il 50 per cento dei postini che, visto il taglio delle zone - spiegano Rossi e Romano - saranno spostati, chiaramente bloccando anche il turnover. A dicembre 2017 il recapito a singhiozzo si estenderà a tutta la provincia, Benevento compresa».

Tagli con l’accetta, quindi, che non tengono in alcun conto il fatto che le zone interne del Sannio non sono certo simili, per le peculiari difficoltà di collegamento, alle aree metropolitane. Qui le Poste e i servizi connessi sono assolutamente essenziali e invece la «licenza di falcìdia» riguarda proprio i territori con meno di 200 residenti per chilometro quadrato. Ma tant’è. La «rivoluzione» è partita e ai sindacati sarà solo comunicata. 

Per il resto tutto si sta svolgendo nel più assoluto silenzio dei politici del territorio. Nessuna protesta, nessuna levata di scudi, nessuna richiesta di adattare i tagli alle esigenze del Sannio. I postini saranno sempre più «fantasmi», nell’indiffernza generale, con buona pace dei propositi 4.0 zero che ogni convegno o congresso di partito rilancia per le zone interne. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino