Benevento, terminal bus devastato dai vandali: struttura senza controlli

Benevento, terminal bus devastato dai vandali: struttura senza controlli
BENEVENTO - È a pochi metri dallo stadio che adesso ospita una squadra di serie B, e dal piazzale del mercato che sabato è stato ripulito a tempo di record...

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BENEVENTO - È a pochi metri dallo stadio che adesso ospita una squadra di serie B, e dal piazzale del mercato che sabato è stato ripulito a tempo di record perché le telecamere di Sky, imbattendosi in cartoni e sacchetti di plastica, non rilanciassero un’immagine appannata di Benevento. Probabilmente sabato in tanti ci hanno parcheggiato intorno. Eppure il terminal «europeo» di Santa Colomba, fradicio di degrado, è come finito in un’aberrazione spazio-temporale che lo rende invisibile agli occhi di chi dovrebbe prendersene cura. Ma quegli infissi sfondati, quei pavimenti disseminati di schegge di vetro, quegli arredi divelti e fatti a pezzi, quelle pareti diventate tavolozza per writer improvvisati, quei servizi igienici pronti a diventare bomba ecologica, da giovedì saranno il primo fotogramma che si imprimerà nella retina di tantissimi studenti appena scesi dai pullman per raggiungere gli istituti della zona. 

Da genitori di questi giovani pendolari ci sarebbe da farsi venire le palpitazioni al pensiero di cosa potrebbe succedere se un balordo, un bulletto, decidesse di fare della (mancata) palazzina dei servizi la sua base operativa. Nell’edificio, dove tutti ora possono accedere liberamente senza darsi la pena di infilarsi dalla finestra, c’è tutto quello che serve per farsi male e fare del male. E se è giusto in questo momento preoccuparsi soprattutto della conformità degli edifici scolastici alle norme antisismiche, è inspiegabile che il Comune non veda i pericoli che si annidano, per gli studenti che ne sono i principali fruitori, nell’opera realizzata con i fondi, tanti fondi, del «Piu Europa». Inaugurata dall’amministrazione Pepe con taglio del nastro e discorsi celebrativi, è stata lasciata diventare uno dei cantieri aperti «tanto per». Una costosa pensilina, senza nessuno dei servizi previsti dal progetto, dove un numero imprecisato di bus arriva, sosta e riparte in orari imprecisati: li conoscono solo gli studenti, fino a poco fa qualche informazione era possibile procurarsela in Provincia ma ora la competenza sui trasporti locali è della Regione e il passaggio delle consegne richiede tempo. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino