Casalduni, Stir fermo e Di Maria rilancia: «Servono tre milioni e un nuovo progetto»

Casalduni, Stir fermo e Di Maria rilancia: «Servono tre milioni e un nuovo progetto»
Per riattivare lo Stir di Casalduni è necessaria la riprogrammazione del finanziamento per la piazzola di stoccaggio di poco più di un milione già assegnato...

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Per riattivare lo Stir di Casalduni è necessaria la riprogrammazione del finanziamento per la piazzola di stoccaggio di poco più di un milione già assegnato alla Provincia in modo che tali fondi siano assorbiti in un nuovo finanziamento per il ripristino del trattamento del rifiuto indifferenziato presso l'impianto di località San Fortunato. La stazione ecologica non serve, invece urge riattivare con i fondi regionali almeno una linea di lavorazione dello Stir per evitare che i Comuni sanniti continuino a sversare i rifiuti indifferenziati in impianti di altre province con aggravio di costi. 

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Il presidente della Provincia Antonio Di Maria ha perciò scritto al vice presidente e assessore regionale all'ambiente Fulvio Bonavitacola, al prefetto Francesco Antonio Cappetta, al presidente dell'Ato Rifiuti Pasquale Iacovella e al presidente dell'organo di liquidazione della Samte Carmine Agostinelli. «Il ripristino della ordinaria filiera del rifiuto indifferenziato nel Sannio - ha spiegato Di Maria - eliminerebbe le difficoltà dei Comuni attualmente costretti al conferimento fuori provincia con aggravi anche di costi e, nel contempo, eviterebbe linsorgenza di criticità nel ciclo regionale, dovuto ad un sovraccarico di alcuni Stir, soprattutto in determinati periodi dell'anno. La nostra provincia è la prima in Campania, da anni, per aver raggiunto percentuali di differenziata superiori al 65% e, nonostante la chiusura dell'impianto Stir dopo l'incendio del 2018, la percentuale è aumentata grazie alla virtuosità delle comunità sannite». Per il ripristino del trattamento del rifiuto indifferenziato presso l'impianto di Casalduni occorrono 3 milioni: 2 per il ripristino del capannone di stabilizzazione, la realizzazione di un edificio di maturazione e le demolizioni, e 1 per la rimozione dei rifiuti dalle aree interessate dai lavori. Di Maria chiede inoltre la risoluzione in via definitiva del problema della gestione delle discariche commissariali dismesse, piene di rifiuti del napoletano, il cui costo grava interamente sui cittadini sanniti. «Tale situazione - sottolinea - è ancora irrisolta, malgrado sia prevista l'applicazione di un meccanismo perequativo con una doverosa compensazione economica a favore delle province maggiormente vessate». 

Il presidente, infine, ha comunicato alla Regione che sono in corso i lavori di manutenzione straordinaria alla discarica di Sant'Arcangelo Trimonte e che la conclusione delle attività, prevista entro 6 mesi, sarà comunicata alla Procura di Benevento affinché proceda alla rimozione dei sigilli necessaria per la riapertura del lotto II. Dal canto suo, Iacovella condivide pienamente loperato di Di Maria: «Giusta la richiesta di perequazione poiché i rifiuti nelle discariche dismesse incidono sul costo della tariffa e va riprogrammato il finanziamento alla Provincia per il ripristino dello Stir». 

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Il Mattino